Ha risposto alle contestazioni del giudice la donna di 74 anni di Latina, indagata per stalking e sottoposta al divieto di avvicinamento al domicilio e ai luoghi frequentati dal suo ex marito. L'indagata, difesa dall'avvocato Cinzia Oppedisano, è comparsa in Tribunale per l'interrogatorio di garanzia e ha risposto alle domande del gip che ha emesso il provvedimento cautelare per le condotte ritenute molto gravi nei confronti dell'ex marito che aveva deciso di denunciare la ex, a causa di una serie di comportamenti sempre più gravi.
Tra gli episodi contestati dal pubblico ministero Giorgia Orlando, titolare del fascicolo, c'è un pedinamento anche in una chiesa del centro di Latina avvenuto una domenica di luglio e di fronte a queste contestazioni, la donna ieri mattina ha sostenuto che aveva scelto di cambiare la chiesa del quartiere dove abita, proprio per non incontrare l'ex marito (anche lui residente nello stesso quartiere) e invece quando lo ha incrociato sul sagrato è stata una sorpresa. Insomma nessun pedinamento ma una semplice coincidenza ha sostenuto.
Tra le altre accuse ipotizzate dal magistrato, c'è anche quella di aver chiuso l'uomo in uno scantinato e in questa circostanza l'anziana ha sostenuto che anche lei è stata vittima di un episodio analogo avvenuto qualche tempo fa.

Nel provvedimento restrittivo il giudice ha sottolineato il clima di soggezione dell'uomo nei confronti della donna, ritenuta autoritaria e aggressiva e che a volte lo spintonava. Una situazione al limite che lo ha portato per una serie di incomprensioni poi alla separazione che risale a quattro anni fa.
Sono state diverse le denunce presentate dalla parte offesa e in fase di indagini preliminari, il pm ha raccolto anche alcune sommarie informazioni di persone che sono vicine alle due parti e hanno ricostruito i fatti. Nel fascicolo sono finite anche delle annotazioni di polizia giudiziaria molto recenti: la prima di giugno e l'altra invece dei primi giorni di agosto. Nel provvedimento restrittivo il giudice aveva sottolineato che le condotte della donna sono refrattarie a conformarsi alle regole del vivere in comunità e ha continuato ad agire nonostante le ripetute denunce. La misura del divieto di avvicinamento al domicilio del suo ex e ai luoghi da lui frequentati alla luce delle condotte - secondo il gip - è stata la misura più idonea. Il magistrato infine ha sottolineato che: «La parte offesa è stata pedinata continuamente dalla moglie con conseguenze non secondarie sulla propria libertà di movimento». Tra gli episodi che sono finiti nel provvedimento anche un dispetto che risale alla fine di ottobre del 2019 quando la donna aveva danneggiato le piante nel giardino del suo ex.