Dopo la decisione del sindaco di Monte San Biagio, Federico Carnevale, di posticipare l'apertura delle scuole del paese dal 14 al 24 settembre prossimi, altri due centri del sud della provincia di Latina seguono la scia iniziata dal centro collinare.

In particolare, nella giornata di ieri, anche le amministrazioni comunali di Gaeta e Minturno hanno deciso di posticipare l'avvio del nuovo anno scolastico dopo il Referendum Costituzionale.

A Gaeta, in particolare, l'avviso è comparso sul sito del Comune: "L'inizio delle attività didattiche dei plessi dei due I.C. 'G. Carducci' e 'Principe Amedeo' presenti sul territorio comunale è posticipato al 24 settembre 2020". Come per Monte San Biagio, anche in questo caso lo spostamento della data di inizio delle lezioni è stata motivata con la necessità di garantire sicurezza agli studenti e al personale della scuola, soprattutto per via dell'emergenza Covid-19.

Come accennato, poi, l'attività didattica slitta anche a Minturno. Il dirigente responsabile del Comune Francescopaolo D'Elia, infatti, ha firmato una determina nella quale dispone lo slittamento dell'inizio dell'anno scolastico al 24 settembre. Una decisione motivata dal fatto che in diversi plessi sono in corso dei lavori di messa in sicurezza e la realizzazione di sistemi di antincendio. Il responsabile dell'ufficio lavori pubblici ha comunicato al collega che i lavori, nonostante l'incessante lavoro delle imprese, non erano conclusi. Da qui la decisione di rinviare l'attività didattica dei due istituti comprensivi di Minturno e Scauri al 24 settembre.

C'è un Comune, in provincia di Latina, che ha deciso di andare controcorrente rispetto all'intera regione. Parliamo di Monte San Biagio, dove il sindaco Federico Carnevale questa mattina ha firmato l'ordinanza con cui, d'imperio, ha spostato l'inizio delle scuole dal 14 al 24 settembre prossimi. 

«I motivi li conosciamo tutti - ha esordito il sindaco - e sinceramente non capisco il perché si debba far coincidere l'apertura dell'anno scolastico con le consultazioni referendarie. Solo con un atto di irresponsabilità si poteva immaginare di aprire il 14, costringendo i sindaci a fare la sanificazione dei locali, poi chiudere due giorni dopo, poi rifare la sanificazione, poi riaprire e poi richiudere perché ci sono Comuni che vanno al ballottaggio. Sono convinto che una finestra temporale ulteriore, per quanto breve, consentirà sicuramente una soluzione definitiva per una più completa organizzazione dei plessi scolastici».

E non è tutto: «Ho preso questa decisione a seguito anche della richiesta pervenutami dalla nuova dirigente scolastica la quale auspica nel differimento della data di inizio delle lezioni confidando nella mia lungimiranza nel comprendere le criticità del momento. Mi auguro - ha concluso il sindaco - che i genitori condivideranno con me questa scelta di responsabilità perché la scuola va salvaguardata e non è il luogo per le tarantelle istituzionali».

di: Francesco Marzoli