Preghiere e silenzio. Questo il desiderio della famiglia per ricordare il loro Willy. Il desiderio che, in quel campo sportivo dove alle 9.57 di ieri ha fatto ingresso, tra gli applausi e le lacrime, prima di un silenzio quasi innaturale, la bara che racchiudeva il loro caro, risuonassero innanzitutto le parole della fede. E così è stato.
Le parole del vescovo della diocesi di Tivoli-Palestrina Mauro Parmeggiani, che ha officiato la celebrazione, sono arrivate nel cuore di tutti, come il suo monito: «Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell'oblio impegniamoci tutti. Vorrei che qui, oggi, risuonassero innanzitutto le parole della fede! Della fede in quel Dio di Gesù Cristo nel quale Willy credeva, che gli è stata trasmessa dalla sua famiglia, dalla sua parrocchia - ha detto il vescovo nell'omelia - e che ha illuminato quella vita bella che in questi giorni abbiamo conosciuto e che si esprimeva in un sorriso dolce, nell'impegno serio sul lavoro, nella passione per lo sport, nel rispetto per gli altri e nell'impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice "adulto" assume, ha portato Willy a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e conseguentemente a perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: "Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per gli amici!". In questo momento di profondo dolore, ciò che deve darci speranza è l'essere consapevoli che Willy ora è entrato in quella eredità che è la vita eterna che Dio promette a tutti coloro che hanno vissuto e vivono cercando di conformarsi sempre più all'unico e perfetto Beato: Gesù, che non ci ha liberati dalla morte e dal peccato con la forza dei muscoli ma donando la propria vita sulla croce per amore e assicurando a tutti coloro che come Willy hanno tentato, tentano e tenteranno di praticare il suo Vangelo, la vita eterna. Né la morte né alcun'altra creatura - anche di chi gioca con il dono intangibile della vita come hanno fatto sabato notte gli assassini di Willy - potrà mai separarci dall'amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore».
Il vescovo ha invitato a non permettere di far cadere l'insegnamento del giovane nell'oblio. «Un insegnamento che non vorrei che trascorsi questi giorni pieni di coinvolgimento emotivo, cadesse come troppo spesso accade nell'oblio o nel fermarsi a qualche targa, monumento commemorativo, intitolazione di qualche torneo di calcio. L'insegnamento che ci lascia Willy e tutta questa terribile vicenda è che l'uomo deve tornare a Dio. Perché la morte barbara ed ingiusta di Willy non cada nell'oblio impegniamoci tutti. Istituzioni, forze dell'ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme: quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere - impegniamoci tutti, dicevo - a riallacciare un patto educativo a trecentosessanta gradi. Chiediamo a Dio anche la forza per saper un giorno perdonare chi ha compiuto l'irreparabile. Perdonare ma anche chiedendo che essi percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi - come ad esempio le carceri - che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell'umano. Che Dio accolga l'anima di Willy e perdoni tutti noi che davanti a questa bara ci sentiamo sconfitti perché non abbiamo saputo puntare, per l'ennesima volta, sull'Unico che salva e dobbiamo dolorosamente constatare che il nostro impegno per umanizzare il mondo - tanto spesso prescindendo da Dio - è fallito».
Si è conclusa la mattinata più difficile di tutte. Quella dell'ultimo saluto al giovane Willy. Un silenzio surreale ha atteso l'arrivo della salma del ragazzo all'interno del campo sportivo di Paliano.
Poi un applauso straordinario e commosso ha dato il via alla cerimonia durante la quale i vescovi Apicella e Parmegiani hanno fatto usato parole forti. Centinaia le persone che hanno voluto essere presenti per l'ultimo saluto a quel ragazzo dal sorriso contagioso strappato alla vita senza un perché.
Cittadini di Paliano ma anche decine e decine di persone giunte da altri comuni della Ciociaria. Willy è entrato nel cuore di tutta Italia e in tanti hanno voluto far sentire la loro presenza e il loro calore alla famiglia del ragazzo. Al termine della cerimonia centinaia di palloncini bianchi sono volati nel cielo insieme a Willy. Bianco, il colore della purezza. Quello che i genitori hanno voluto rappresentasse Willy. Così in tanti hanno accolto l'appello di indossare una maglia o una camicia bianca.
Tra loro, anche il Premier Conte che ha partecipato alla cerimonia. Al termine del rito funebre Conte ha confortato la famiglia. Commosso si è avvicinato al padre, alla madre e alla sorella di Willy e gli ha detto: "L'Italia è con voi, vi vuole bene". Presenti anche Nicola Zingaretti e il ministro Lamorgese. A garantire l'ordine pubblico carabinieri polizia e Protezione civile.
Oggi è il giorno del dolore e del silenzio. Nessuno ha voluto parlare ma tutti si aspettano giustizia.