Convalidato il sequestro del centro sportivo Splash di Spigno Saturnia da parte del magistrato del tribunale di Cassino, che ha disposto anche un sopralluogo congiunto di carabinieri e vigili del fuoco. Una disposizione che vedrà impegnati i militari della stazione di Minturno, che stanno conducendo l'inchiesta, e i vigili del fuoco, i quali, insieme agli uomini della Protezione civile di Spigno e Minturno, hanno dovuto operare per ventisette ore consecutive per avere ragione delle fiamme e bonificare il tutto. Il sopralluogo servirà per cercare di capire le cause di un rogo che ha provato danni enormi, distruggendo una struttura che era il punto di riferimento del basso Lazio e nord casertano. Quindi per ora rimane un cumulo di macerie, così come rimane in vigore l'ordinanza del sindaco Salvatore Vento di non utilizzare prodotti ortofrutticoli per alimento umano e divieto di aprire balconi e finestre per gli abitanti che risiedono nelle zone prospicienti alla struttura sportiva Splash. In effetti c'è da capire come si sia sviluppato l'incendio, che ha divorato tutto il piano superiore della struttura e la zona della piscina. Dunque per il momento neanche i proprietari possono accedere all'impianto, al quale sono stati apposti i sigilli. Stesso discorso vale per la nota pizzeria che si trova al lato della struttura, che non è stata intaccata. Resta il fatto che i tecnici dovranno valutare se c'è l'agibilità per i locali al piano terra, che non sono stati interessati dalle fiamme.

Anche l'Arpa è al lavoro in quanto sta effettuando i rilievi del caso, dopo l'intenso fumo e le ceneri che sono state prodotte dall'immane rogo. E in attesa di tutto l'iter previsto dalle normative vigenti, va sottolineato il fatto che in tanti hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza, tra cui l'ex campione di nuoto Massimiliano Rosolino. Prosegue anche la raccolta fondi, lanciata su una piattaforma specializzata, che in pochi giorni ha fatto registrare una raccolta di poco inferiore ai trentamila euro, con oltre duecento donatori. Alcuni hanno voluto mantenere l'anonimato, altri hanno offerto cifre simboliche, ma che confermano la vicinanza e la volontà di far rinascere una delle attività più importanti della zona, sia sotto il profilo occupazionale, ma anche sociale e sportivo.