Prima le inserzioni, poi i controlli e i blitz nelle alcove del sesso. Infine il cerchio che si chiude su due persone. Un'inchiesta partita dal basso quella chiamata "Maitresse", che vede accusati moglie e marito, lei insegnante di 58 anni, lui imprenditore di 60, di favoreggiamento della prostituzione per aver procurato le case a giovani prostitute straniere per esercitare il meretricio. Gli investigatori l'hanno chiamata "prostituzione itinerante" proprio dopo aver compreso, a seguito dei controlli e delle perquisizioni, che si trattava soprattutto di persone che venivano da fuori. Sia nel caso delle prostitute che dei clienti. Anche da fuori regione, da diverse parti di Italia, in cerca di location tra Terracina e Sabaudia. L'indagine del Commissariato di Terracina, coordinata dalla Procura di Latina, avrebbe appurato che il sistema "itinerante" non sarebbe una novità nel mondo del sesso a pagamento. Anzi, costituirebbe un business specifico e per questo con un suo mercato.

Nel Lazio sarebbero arrivati contatti dall'Emilia Romagna, la Toscana, perfino la Sicilia. Patrizia Caprara e Gianfranco Grandi, la coppia a cui vengono contestate le accuse, avrebbero dunque operato secondo gli investigatori all'interno di questo contesto, fornendo la disponibilità delle case in cambio di canoni di locazione quantificati dalla polizia tra i 50 e i 100 euro a singolo "utilizzo". Due case di proprietà, ora finite sotto sequestro, ma anche altre abitazioni prese in locazione e poi subaffittate. A pubblicare le inserzioni, dalle quali poi è partita l'indagine, erano invece sembrerebbe le prostitute, in grado di proporre anche mini-vacanze di più giorni in belle location e di attirare clienti anche da molto lontano con la prospettiva di un soggiorno indimenticabile, come emerso anche dai blitz eseguiti dalla Polizia. È indagato anche un uomo di 65 anni, accusato di aver fatto da palo e da tassista per alcune prostitute arrivate da fuori. Alcune delle prostitute, che sono risultate in gran parte straniere e in particolare sud americane, sono state trovate senza permesso di soggiorno. La collaborazione dimostrata con gli investigatori nel ricostruire la vicenda, ha consentito loro di ottenere l'autorizzazione a permanere sul suolo italiano per motivi di giustizia.