I ritardi e le incertezze del mondo della scuola dovute alla situazione dettata dal Covid-19, stanno assumendo sempre più un risvolto negativo per le famiglie dei ragazzi. Il mondo scuola è vastissimo, e come tale comprende una serie di realtà che spesso e volentieri vengono surclassate e dimenticate. È il caso della situazione in cui si trova ad orbitare il convitto dell'istituto alberghiero Celletti di Formia, che da anni ospita gli studenti provenienti dalle province limitrofe come Frosinone, Caserta e altre. La struttura in questione a causa del Covid, per come è attualmente organizzata, non permette l'accesso di tutti coloro che negli anni scorsi beneficiavano del servizio convittuale.
Da qui, la possibile esclusione di alcuni degli studenti dalla graduatoria di accesso al convitto. Una situazione questa, che ha portato molte delle famiglie a inviare lettere di reclamo alla dirigenza. Famiglie, spesso e volentieri gravate da situazioni delicate, sia a livello economico che sociale: da orfane di madre o di padre, a figlie di ragazza madre, che hanno trovato nel convitto la soluzione che lasciasse i genitori tranquilli nel sapere le figlie in un ambiente protetto. Adesso l'unica speranza delle famiglie dei ragazzi, è che gli ulteriori 15 giorni di didattica a distanza, permettano di trovare una soluzione che consenta di accogliere tutti coloro che sono rimasti fuori dalla graduatoria, attraverso l'utilizzo di ogni ambiente che possa essere adeguato a camera. «Noi in quanto istituto, ci siamo limitati ad applicare le normative nazionali per la tutela soprattutto dei nostri studenti – ha precisato la dirigente dell'istituto Monica Piantadosi - vagliate tutte le possibilità, non ci è stato possibile accogliere tutti i ragazzi che gli scorsi anni hanno beneficiato del convitto. Non abbiamo fatto altro che valutare la situazione e applicare quanto stabilito dal Comitato tecnico scientifico e l'unica soluzione purtroppo, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, era dimezzare i ragazzi convittori».
La dirigente ha inoltre tenuto a specificare che questo non comporta un venir meno del diritto allo studio dei ragazzi, ma che potranno seguire comunque le lezioni. Martedì ci sarà un sopralluogo della provincia su richiesta della dirigente Piantadosi, e in questa occasione alcuni genitori chiederanno al presidente della provincia se alcune proposte elaborate, potranno essere recepite in un clima di collaborazione, tra dirigenza della scuola, provincia e, nel caso, anche regione Lazio.