«Palazzo Rappini versa in condizioni tali da poter essere considerato inagibile per la totalità dell'edificio». Si chiude con queste parole la relazione di un professionista incaricato di controllare lo stato della struttura comunale di via Umberto I a Sezze. La verifica sullo storico palazzo, in passato sede delle carceri, poi per diversi decenni della scuola media "Caio Titinio", era stata richiesta dopo che le scosse di terremoto che hanno interessato il Lazio settentrionale nel 2016 avevano danneggiato alcune pareti dei locali. Nel mese di dicembre 2016 diversi dipendenti degli uffici che sono ospitati all'interno del palazzo avevano notato crepe sui muri, tanto da chiedere l'intervento dei Vigili del Fuoco.
La struttura, in via cautelativa, era stata interdetta al pubblico per alcuni giorni e durante le festività di Natale erano stati diversi i sopralluoghi effettuati dall'ufficio tecnico e da alcuni professionisti. Proprio questa situazione di incertezza aveva spinto il Comune ad approfondire la vicenda, incaricando un architetto per effettuare una serie di rilievi ed avere un quadro più chiaro della situazione. La relazione è arrivata ed è stata protocollata all'attenzione dell'ente nei giorni scorsi. Si parla di criticità sia dal punto di vista globale che locale. Nello specifico le problematiche si concentrano sulla capacità resistente dei maschi murari sia in condizioni statiche che sismiche, la capacità deformativa degli stessi in condizioni sismiche, la capacità resistente e di esercizio dei solai di interpiano. La relazione suggerisce quali misure dovrebbero essere attuate per rendere agibile la struttura, a cominciare dalla gestione di alcune acque meteoriche, passando per la questione degli architravi, fino ad arrivare ad iniezioni leganti da effettuare all'interno di alcuni muri e all'inserimento di profili metallici che possano rendere stabile il palazzo. Della questione, adesso, dovrà occuparsi l'ufficio tecnico del Comune, dal quale per il momento non sono trapelate indiscrezioni. Palazzo Rappini oggi ospita il Museo del Giocattolo e la ludoteca al primo piano, la SPL e diversi uffici dei Servizi Sociali al secondo, la Compagnia dei Lepini al terzo, mentre restano chiusi i locali che per diversi anni hanno ospitato il Giudice di Pace.