L'attenzione delle istituzioni sul litorale romano è alta. E sono state predisposte le basi per dare vita a un modello innovativo per affrontare le problematiche dei diversi territori, attivando dei tavoli di confronto che possano mettere a fuoco le varie criticità e pensare a delle soluzioni.

E' questa la conclusione cui è giunto il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, celebrato questo pomeriggio a Pomezia dal Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi.

Accanto a lui, c'erano il procuratore capo di Roma Michele Prestipino, il comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri - colonnello Francesco Gargaro -, il Questore di Roma Carmine Esposito, il comandante provinciale della Guardia di finanza Paolo Compagnone, i sindaci di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno (Adriano Zuccalà, Mario Savarese, Candido De Angelis e Alessandro Coppola) e i comandanti delle polizie locali di Pomezia, Ardea e Anzio (Angelo Pizzoli, Sergio Ierace e Antonio Arancio).

«Abbiamo dato vita a un confronto serrato - ha spiegato il Prefetto Piantedosi -: il messaggio per la cittadinanza deve essere chiaro, perché vogliamo occuparci dei problemi per addivenire a delle soluzioni. La presenza dello Stato non deve essere avvertita solo nella patologia acuta, ma anche con la possibilità di guardare ai singoli problemi che affondano le radici negli anni trascorsi».

Ogni sindaco, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell'ordine e di polizia, ha esposto alcune problematiche, collegate soprattutto a fenomeni di degrado, illegalità e occupazioni abusive. «Pomezia - ha aggiunto il Prefetto - ci chiede attenzione sul polo industriale di Santa Palomba, dove la degenerazione di alcuni fenomeni potrebbe portare a una decrescente attrattiva del polo industriale. Il sindaco di Anzio, invece, ha segnalato la zona di Anzio Due dove sussistono occupazioni abusive a causa di una situazione sfuggita di mano anni fa. Nettuno ha evidenziato i problemi di Sandalo, aggravati dalla chiusura di un sottopasso che sta isolando il quartiere. Ardea, infine, ha illustrato in modo articolato una serie di problemi, non ultimo quello del complesso immobiliare del Lido delle Salzare, dove l'illegalità edilizia si è accompagnata ad altre difficili situazioni su cui lavorare».

A precisa domanda relativa alla possibilità di ampliare l'organico delle forze dell'ordine e di polizia presenti su territorio, quello del litorale, che è particolarmente vasto, il Prefetto è stato chiaro: «Il presidio del territorio è adeguato all'impegno che lo stesso richiede. I risultati conseguiti evidenziano come la presenza delle forze dell'ordine e di polizia non sia da considerare insufficiente, né quantitativamente, né qualitativamente. Il modello va comunque oleato e occorre una sinergia fra le forze locali per tenere l'evoluzione della situazione sotto controllo. Comunque le risorse funzionano bene. Al momento c'è comunque una discussione sulla riorganizzazione dei presìdi territoriali in tutta l'Area metropolitana di Roma, ma si vuole comunque mantenere alto il controllo di un territorio che le forze di polizia conoscono perfettamente».

Un ultimo passaggio, in chiusura di conferenza stampa, il Prefetto lo ha dedicato alle possibili misure che la Regione Lazio potrebbe adottare nella lotta al Coronavirus: «L'incidenza statistica della diffusione del Covid ci dice che occorre mantenere alto il livello di attenzione: è possibile che le autorità regionali adottino provvedimenti particolari. Dal canto mio ho fatto un richiamo alle forze di polizia per raccomandare il massimo controllo sugli obblighi sanciti dalle autorità locali e nazionali, soprattutto se ci sarà l'obbligo della mascherina in pubblico. Voglio però evidenziare che dal 10 marzo a oggi le persone controllate nell'area metropolitana sono state tre milioni».