La polizia penitenziaria scopre due microtelefonini all'interno del carcere di Velletri, scatta il sequestro degli apparecchi tecnologici. Giovedì sera gli agenti, coordinati dal comandante di reparto e dal commissario coordinatore della Sorveglianza generale, hanno messo in atto un'operazione trovando in flagranza di reato un detenuto che stava tranquillamente telefonando dalla sua cella. E alla fine il blitz ha portato alla scoperta di due micro cellulari completi di scheda telefonica, che sono stati subito requisiti. Il blitz è scattato all'interno del nuovo padiglione del carcere e a nulla sono servite le grida di alcuni altri detenuti, che hanno provato ad avvisare l'uomo al telefono dell'arrivo degli agenti.

Una brillante operazione salutata con favore dai sindacalisti del Sippe Carmine Olanda e Ciro Borrelli, che si complimentano con gli agenti di Polizia Penitenziaria di Velletri. «Appena gli agenti sono entrati in sezione per fare scattare l'operazione, gli altri detenuti ristretti - racconta Borrelli - hanno cominciato ad urlare in modo tale da cercare di avvisare il detenuto che stava tranquillamente telefonando dell'imminente controllo. Ma per fortuna l'operazione è andata a buon fine».

Un'analisi condivisa da Olanda, che sottolinea la grande professionalità del personale, ch malgrado le carenze d'organico è riuscita a concludere con successo l'operazione nel nuovo padiglione del carcere. «Come sindacato – afferma Carmine Olanda - abbiamo sempre denunciato la grave carenza di personale e dei nuovi mezzi di contrasto, compreso la mancanza dell'unità cinofile per ogni istituto, per prevenire l'introduzione di qualunque oggetto o sostanza ritenuta illecita. Purtroppo, attualmente il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede continua a sottovalutare questa problematica mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti».