E' ottobre, l'estate è finita, le temperature si sono abbassate, le piogge sono arrivate, ma evidentemente la stagione degli incendi non è ancora terminata. Almeno non a Maenza, dove la notte scorsa le fiamme hanno divorato una porzione di montagna di circa due ettari in località Le Rose.

L'incendio è divampato tra le 20,30 e le 21, subito al di sopra della strada che costeggia le ultime case. Assolutamente da escludere l'autocombustione o che le fiamme siano scappate accidentalmente. Rimane dunque la certezza dell'incendio doloso, appiccato da un piromane deliberatamente. L'unico dubbio che resta è se il gesto sia stato dettato da qualche interesse o semplicemente dal gusto di farlo. Ovviamente, visto il buio già sopraggiunto, non è stato possibile l'intervento dei mezzi aerei e grazie al vento sostenuto che si era levato già da un paio d'ore, le fiamme sono avanzate velocemente divorando rovi e sterpaglie fino a raggiungere gli alberi. I primi ad intervenire sono stati i Carabinieri di Maenza seguiti dai volontari della Protezione Civile Aquile dei Lepini di Maenza e dai colleghi del Gruppo Comunale di Roccagorga. In seconda battuta sono arrivati anche i Vigili del Fuoco. L'intervento, come detto, è stato solo da terra, ma visto il buio che rendeva difficile salire la montagna verso le fiamme, l'attenzione dei soccorritori si è concentrata soprattutto alla sorveglianza e protezione delle abitazioni che avrebbero potuto rischiare qualora il vento, ad un cero punto decisamente sostenuto, avesse cambiato direzione. Alla fine ad avere ragione delle fiamme è stata la natura stessa con la brina del mattino che è riuscita a spegnere mentre i volontari, alle prime luci dell'alba, hanno provveduto alla bonifica. L'incendio, ben visibile dal centro abitato di Maenza, è stato avvistato anche da Priverno dove in molti hanno avvistato il bagliore delle fiamme. Sui social, unanime si è levata la condanna nei confronti della mano, ignota, di chi ha appiccato il rogo.

Tra i commenti anche una denuncia dura da parte di Felice Cipriani, scrittore, storico e ambientalista di vecchio corso: «Non si finisce mai con gli incendi. La mafia Lepina non riposa nemmeno ad ottobre. Con questi delinquenti, ammesso che esista, non bisogna abbassare la guardia. I delinquenti hanno appiccato il fuoco il giorno che L'assessore regionale all'Ambiente è venuta a Maenza a dare la buona notizia sugli interventi a Costarelle e a Valle Santa Maria. L'incendio è un segnale mafioso?»