È passato un anno dalla tragedia di Trieste: 365 giorni fa, infatti, venne registrata l'assurda morte di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, i due poliziotti della Squadra Volante della Questura friulana uccisi dal dominicano Alejandro Augusto Stephan Meran che, riuscendo a sfilare la pistola dalla fondina di un altro poliziotto, iniziò a fare fuoco e nella sua furia colpì mortalmente i due giovani, Caduti durante il loro servizio.
Per ricordarli, nella giornata di venerdì, la città di Trieste ha voluto lasciare due segni tangibili: una via intestata ai due martiri e la cittadinanza onoraria alla memoria.
La strada che ora porta il nome dei due poliziotti è l'ultimo tratto di via di Tor Bandena, ossia proprio lo spazio antistante gli uffici della Questura triestina: alla presenza dei familiari e dei parenti dei ragazzi deceduti, è stata scoperta la lapide attraverso cui è stata intitolata la strada. C'erano anche il capo della polizia Franco Gabrielli, il questore di Trieste Giuseppe Petronzi, il sindaco della città Roberto Dipiazza, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il prefetto triestino Valerio Valenti.
«Su queste scale, per giorni e giorni - ha affermato il sindaco Dipiazza -, c'è stata una processione silenziosa, composta e commossa di cittadini che hanno deposto un fiore. Questo luogo Trieste ha deciso di intitolarlo a Matteo Demenego e Pierluigi Rotta».
Commosso il ricordo del questore Petronzi: «Questa intitolazione e la cittadinanza onoraria sono segni tangibili dell'affetto di Trieste verso i ragazzi della volante 2, quelli che sono diventati nell'immaginario comune i nostri ‘Figli delle stelle'».
Prima dell'intitolazione della strada, l'arcivescovo di Trieste, monsignor Giampaolo Crepaldi, aveva celebrato una Santa Messa in suffragio dei due ragazzi nella Chiesa di Sant'Antonio Nuovo: «Matteo e Pierluigi - ha affermato il vescovo durante l'omelia - ci hanno lasciato in eredità l'invito a staccare qualche volta gli occhi dalla terra per alzarli al cielo a contemplare le stelle».
In un gremito "Teatro Verdi", infine, si è riunito il Consiglio comunale in seduta straordinaria per conferire la cittadinanza onoraria di Trieste proprio alla memoria di Demenego e Rotta con questa motivazione: "Al fine di onorarne il sacrificio e la memoria, a testimonianza del forte legame con la città di Trieste che, commossa e partecipe, si strinse alle vostre famiglie in occasione della vostra barbara uccisione ed esprime oggi la propria immutata vicinanza, per ricordarne la tragica scomparsa nell'adempimento del dovere".
Anche in questa occasione ha parlato il sindaco Dipiazza: «Matteo Demenego e Pierluigi Rotta sono tra i figli migliori che Trieste ha perso e con il loro sacrificio ci ricordano l'importanza del lavoro che gli uomini e le donne della polizia di Stato e di tutte le forze dell'ordine quotidianamente svolgono per garantire a noi tutti sicurezza, libertà e democrazia».