Sono quattro i dipendenti infedeli di Abc indagati dalla Procura e nei cui confronti il pubblico ministero Andrea D'Angeli, ha chiuso l'inchiesta.
Oltre ai due uomini che dalla fine di maggio sono agli arresti domiciliari, nel fascicolo sono finiti i nomi di altri due dipendenti che nel frattempo sono stati licenziati dall'azienda e che sono indagati a piede libero e rischiano anche loro di essere processati.
Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Latina, diretti dal maggiore Carlo Maria Segreto, hanno permesso di accertare le condotte contestate. L'episodio clou che risale al 29 maggio aveva permesso in un secondo momento di scoprire anche altri fatti che hanno allargato il raggio dell'inchiesta dopo l'arresto di L.D.S., e A.A. nei cui confronti vengono contestati in tutto sei episodi: il primo risale al nove marzo scorso, in pieno lockdown quando dopo aver prelevato rifiuti ingombranti tra cui materassi ma anche strumenti informatici dall'Isola ecologica di via Monti Lepini, li portavano in un deposito in via Adda gestito dai figli, sottranedo i rifiuti in questo modo al legittimo proprietario. Sulla scorta delle indagini degli uomini dell'Arma, il magistrato inquirente ha indagato anche G.L. e F.F. nei cui confronti vengono contestati in concorso degli episodi avvenuti a marzo e in una precisa fascia oraria come è emerso dagli elementi che sono stati raccolti dagli investigatori. Le indagini erano scattate a seguito della segnalazione di Abc che aveva chiamato i carabinieri.