Arrivano da Velletri due storie di maltrattamenti in famiglia che hanno portato la polizia a eseguire dei provvedimenti restrittivi nei confronti di un paio di uomini e a tutela delle vittime di violenza.
La prima storia riguarda una donna di 40 anni e il suo compagno 44enne d'origine romena, che stavano insieme da 18 anni. Gli agenti del commissariato veliterno, diretti dal vice questore aggiunto Luca De Bellis, hanno raccolto la denuncia della donna che aveva raccontato come, da circa un mese e mezzo, fosse diventata "bersaglio" del marito che spesso consumava alcol e giocava molti soldi alle slot machine.
"Gli agenti - spiegano dalla Questura di Roma - hanno subito avviato una attività investigativa per ricostruire con esattezza la situazione in cui la donna era costretta a vivere. Quattro gli episodi riportati agli agenti dalla 40enne, l'ultimo nel mese di settembre quando la stessa ha chiesto al compagno, per il quieto vivere della famiglia, di allontanarsi dall'abitazione. Schiaffi, pugni, strette al collo e, in un episodio, il 44enne ha rivolto la sua aggressività anche verso la suocera, spingendola con forza a terra. A suffragare l'informativa che i poliziotti hanno inviato alla Procura della Repubblica di Velletri, al fine di ottenere un'adeguata misura a carico dell'uomo, il certificato di Pronto soccorso con una prognosi di 10 giorni e una diagnosi di trauma al collo, escoriazioni al volto e agli arti superiori per la donna. Il giudice per le indagini preliminari, vagliati gli elementi investigativi ricevuti, ha disposto così per l'uomo l'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente dalla compagna".
Diversa, invece, la storia scoperta sempre dagli agenti di Velletri in collaborazione coi colleghi del Distretto di Esposizione, a Roma. In particolare, in questo caso il gip veliterno ha disposto nei confronti di un 38enne del luogo il divieto di avvicinarsi alla compagna e ai figli, nonché ai luoghi frequentati dalla donna. Quest'ultima, a quanto pare, aveva presentato una denuncia al Distretto dopo una serie di traversie, fra le quali la permanenza in una struttura protetta, il rientro nell'abitazione - in concomitanza del trasferimento all'estero per lavoro del compagno - e infine, questa volta con il rientro in Italia dell'uomo, la donna era stata costretta a rifugiarsi da un'amica a Roma.