Ruota attorno alla ricerca di un movente l'indagine della Polizia sul ritrovamento di una lingua di animale, presumibilmente bovino, nella cassetta della posta di un quarantenne di Latina. Gli investigatori della Squadra Mobile stanno studiando il contesto nel quale la vittima vive e lavora per capire se i suoi comportamenti possano avere alimentato l'astio da parte di qualcuno che ha avuto a che fare con lui negli ultimi tempi. I detective sospettano che alla base di tutto possa esserci un dissidio poi degenerato: la scelta di una parte ben precisa del corpo dell'animale, come la lingua, sembra essere un avvertimento per qualcosa che è successo e ciò che la vittima può avere detto.

Sembra piuttosto vana la ricerca di elementi utili al rintraccio del mittente, o meglio di colui che ha materialmente recapitato il pezzo di carne. La cassetta delle lettere era sporca delle tracce ematiche lasciate dalla lingua stessa ed è difficile che l'autore del gesto possa avere compiuto la leggerezza di non proteggere le proprie mani con dei guanti. La lingua in ogni caso è stata sequestrata, ma è difficile che l'analisi possa consentire di estrapolare il profilo genetico di chi l'ha maneggiata prima della consegna. Insomma, sul piano puramente tecnico l'indagine sembra offrire ben pochi spunti. Anche e soprattutto alla luce del fatto che il condominio è privo di video sorveglianza e situato in una zona, alle spalle dello stadio comunale, povero di attività commerciali che possano fornire filmati utili a individuare il passaggio di vetture o altri mezzi sospetti. Dopo tutto non è chiaro neppure a che ora lo sconosciuto sia riuscito a introdursi nell'androne del palazzo per portare a compimento la macabra azione dal chiaro intento intimidatorio.