Il Comune di Aprilia dice stop ai rapporti lavorativi con la Loas Italia dopo l'esclusione dalla società dalla "white list" della Prefettura di Latina, lista nella quale sono inserite le aziende non soggette a tentativi di infiltrazioni mafiose. La decisione dell'ufficio provinciale del Governo, che ha rigettato l'istanza di riammissione presentata dalla società, ha avuto ripercussioni anche in ambito cittadino visto che l'amministrazione comunale ha deciso di bloccare i rapporti che intercorrevano tra la Progetto Ambiente (azienda di igiene urbana detenuta al 100% dal Comune di Aprilia) e la Loas. «L'atto è stato notificato nei giorni scorsi sia a noi che alla Provincia di Latina, anche se non c'era scritta la motivazione. Abbiamo però appreso - spiega il sindaco Antonio Terra - che il provvedimento di esclusione dalla white list sarebbe stato preso per l'operazione Dark Side, ci sembra dunque giusto che la nostra partecipata interrompa i rapporti».

La Progetto Ambiente nel 2020, prima del tremendo incendio del 9 agosto che ha distrutto l'impianto, ha affidato alla società di via della Cooperazione lavori per 80 mila euro; incarichi che erano stati affidati anche nel 2019 per un cifra di poco superiore ai 100 mila euro e nel 2018 per qualche decina di miglia di euro. Una collaborazione che era passata indenne anche davanti alla "tempesta" Dark Side, l'operazione che permise di scoprire una discarica abusiva in via Corta e portò all'arresto di 22 persone tra le quali Antonio Martino, uno dei due soci al 50% della Loas. L'inchiesta, condotta dalla direzione distrettuale antimafia (Dda) di Roma, competente in traffico dei rifiuti, portò alla luce una prassi di interramento di materiale pericoloso in spregio a qualunque tutela e condotto in maniera sistematica.