Quattro anni di reclusione. Il giudice Giuseppe Cario ha accolto la stessa richiesta formulata dal pubblico ministero Valerio De Luca nel corso della sua requisitoria. E' la condanna che dovrà scontare Raffaele Biancolino, napoletano, 45 anni, specializzato in una truffa ai danni degli anziani con la scusa dell'incidente stradale che ha fruttato oltre 80mila euro. Erano stati i carabinieri della Compagnia di Latina ad arrestare l'uomo insieme ad un complice in viale Marconi, in pieno centro, quando stavano raggirando una coppia. Ieri è stata messa la parola fine all'inchiesta che aveva suscitato profonda indignazione.
Biancolino infatti raggirava persone che non avevano la prontezza e la lucidità per affrontarlo e infatti prendeva di mira sempre gli over 80. Gli inquirenti proprio per questo hanno contestato la circonvenzione di incapace.
Dalle indagini è emerso che Biancolino camuffava la sua voce e anche la sua inconfondibile cadenza campana quando parlava con la vittima di turno tentando una imitazione che a volte riusciva di un accento romano. «Mamma sono io ma che non mi riconosci?». Le modalità con cui l'imputato si relazionava erano disarmanti. Nel portare a termine la sua truffa, giocava un ruolo fondamentale l'aspetto psicologico dove mescolava velocità e cinismo. Biancolino era stato bloccato in flagranza di reato lo scorso 28 gennaio quando si stava intascando da un anziano quasi 5mila euro.
Dai successivi accertamenti è emerso che l'uomo pochi giorni prima - sempre con lo stesso modus operandi - si era fatto consegnare altre somme di denaro da altri anziani raggirati con le stesse modalità. In tutto il bottino sfiora i 90mila euro. La brillante indagine era stata condotta dai militari diretti dal maggiore Carlo Maria Segreto. Quando l'uomo era stato arrestato, il giudice che aveva firmato il provvedimento Giuseppe Molfese aveva sostenuto che è un soggetto dedito esclusivamente alla commissione di reati contro il patrimonio ai danni di persone indifese ed incapaci di autodeterminarsi. In tutto erano stati contestati altri quattro episodi e il pm De Luca, titolare del fascicolo, aveva contestato proprio la circonvenzione di incapace finalizzata alla truffa di persone anziane. L'operazione era stata denominata take away.
La scusa per prendere i soldi era sempre la stessa. Il 45enne e il complice prima di tutto studiavano la vittima al punto da sapere diversi particolari, compreso il nome di battesimo dei figli.
In un caso ad esempio una donna tentenna e ha dei sospetti che Biancolino comunque riesce a dissolvere con grande sicurezza e furbizia.
«A me sembra che non sia la voce tua, come mai?», dice l'anziana e la risposta di Biancolino è immediata e sicura. «A mà so io, sto solo raffreddato, nient'altro». E la donna a quel punto si preoccupa. «Statte attento Gianlù». E lui. «E' lo so, passo in farmacia».
Ieri alla fine il processo si è concluso e Biancolino ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato godendo in questo modo della riduzione di un terzo della pena.