Un nuovo Dpcm, il terzo di questo mese, pieno di ulteriori restrizioni valide da oggi fino al 24 novembre e il bollettino giornaliero della Asl Latina che ha contato altri 149 positivi nella nostra provincia, con tanto di record assoluto (dall'inizio della pandemia) nel capoluogo dove si è registrato anche un decesso, hanno reso tutt'altro che serena l'ultima domenica di ottobre. Neanche l'aver spostato le lancette 60 minuti indietro per il ritorno dell'ora solare ci ha permesso di dormire meglio. Non lo ha permesso soprattutto a tutti coloro che sono stati interessati direttamente dal nuovo decreto governativo firmato domenica notte da Giuseppe Conte, di cui già sabato sera si conosceva la bozza, per la stragrande maggioranza dei punti confermata nell'atto definitivo, esposto dal Premier ieri all'ora di pranzo. E così oltre al sonno a molti è stato tolto anche l'appetito.
Bar, gelaterie, pasticcerie, pub e ristoranti chiuderanno alle 18, tutti i giorni compresi i festivi (la domenica quindi resteranno aperti a differenza di quanto precedentemente disposto nella bozza), si legge nel nuovo Dpcm, dopo la chiusura potranno continuare l'attività con le consegne a domicilio e l'asporto. Dopo le 18 è vietato consumare cibi e bevande in strada. In tutti i locali potrà sedere al tavolo un massimo di quattro persone (salvo che si tratti di nuclei familiari più numerosi). Il nuovo Dpcm prevede la chiusura totale di palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Chiudono anche sale gioco, sale bingo, parchi, teatri, cinema e sale da concerto. Restano aperti i musei. Non saranno più consentiti festeggiamenti connessi a cerimonie sia civili sia religiose (prima era previsto un limite di 30 invitati). Convegni e congressi dovranno svolgersi con modalità a distanza. Sono sospese le fiere anche a carattere nazionale. Il coprifuoco resta lo stesso: tutti a casa a mezzanotte.
In risposta alle nuove disposizioni, i titolari di locali, ma anche di palestre e piscine hanno organizzato per oggi pomeriggio una manifestazione pacifica in piazza del Popolo.
Sulla questione è intervenuto il sindaco di Latina Damiano Coletta, con un post sulla pagina Facebook del Comune: «Noi sindaci dobbiamo tutelare la salute dei cittadini e nelle stesso tempo quella parte del settore produttivo che è stata più colpita pur dimostrando senso di responsabilità nel gestire le misure di prevenzione sanitaria - ha commentato Coletta - Sono molto preoccupato per l'impatto economico e psicologico che si potrà avere nei settori della ristorazione, dello sport e della cultura. La situazione sanitaria d'altro canto è preoccupante. Concordo con il Presidente dell'Anci, Antonio Decaro, nel suo appello al Governo: ristoro concreto e immediato a chi chiude e rispetto delle regole e senso di responsabilità da parte dei cittadini. Solo se ci prendiamo questi impegni ne verremo fuori».
Il fatto
Coronavirus, il nuovo Dpcm dimezza l'economia: oggi la protesta a Latina
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