La nuova vita nella zona dei pub, dove una buona parte degli esercenti ha deciso di modificare le proprie abitudini iniziando a lavorare dall'ora di pranzo  fino alle 18 (orario di chiusura imposto dal decreto governativo alle attività di ristorazione), a cinque giorni dal cambiamento non prosegue nel migliore dei modi. L'associazione dei locali del centro ha chiesto al Comune che venga chiusa via Neghelli, sia sabato sia domenica, da mezzogiorno alle 18, per avere a disposizione una vera e propria isola pedonale riservata ai clienti. L'email è stata inviata martedì pomeriggio, senza ricevere alcuna risposta: «Dispiace per la mancanza di attenzione da parte del Comune - ha dichiarato il presidente dell'associazione dei pub, Massimo Ceccarini - Ci saremmo aspettati almeno un briciolo di considerazione anche perché nell'incontro avuto lunedì sera (a margine della manifestazione in piazza del popolo, ndr) il sindaco ci aveva assicurato che si sarebbe messo a disposizione per darci una mano, dove fosse possibile. Invece siamo stati ignorati. Dal Comune di Latina ci saremmo aspettati almeno una risposta con la motivazione della decisione presa».

Oggi e domani nella zona dei pub dovrebbero alzare le serrande  anche coloro che sono rimasti chiusi finora, non considerando sufficiente l'incasso del pranzo per coprire le spese dell'apertura. «Io che sono sempre aperto a pranzo sinceramente mi sarei aspettato non solo la risposta da parte del sindaco, ma anche la sua disponibilità ad aiutarci - ci ha confessato Erasmo Berti, titolare del Bivio in via Neghelli - Perché non ci hanno dato la possibilità di beneficiare di un'isola pedonale nel weekend? Non penso che avessimo chiesto l'impossibile. I centri commerciali restano aperti, noi potevamo allestire un centro commerciale in sicurezza, a cielo aperto e nel rispetto delle regole. Devono darci la possibilità di lavorare bene almeno a pranzo nel weekend, così non possiamo andare avanti, abbiamo spese importanti, e dal nostro sindaco pretendiamo un supporto».

Spostandoci su Corso Matteotti c'è chi, invece, ha deciso di tenere abbassate le serrande anche di giorno: il Mocafè. «Viste le nuove disposizioni contenute nell'ultimo Dpcm, in vigore dal 26 ottobre 2020, si comunica che questa attività non ritiene le restrizioni imposte compatibili con il servizio commerciale fin qui svolto. Pertanto il bar resterà chiuso fino a nuove comunicazioni». Chiaro il messaggio affisso all'esterno del noto bar che ha sempre lavorato tanto sia la mattina, sia la sera con gli aperitivi, ma anche a pranzo: si tratta di un pessimo segnale. Una dimostrazione di come - dopo il periodo del lockdown - le nuove restrizioni stiano dando un ulteriore durissimo colpo all'economia del capoluogo.