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Cronaca

Inchiesta Scarabeo, 2500 euro e... una cassetta di carciofi per il prestito

Il caso di un dipendente del Comune di Sezze che si affida al sodalizio per ottenere un prestito che banche e finanziarie non gli avrebbero concesso

Inchiesta Scarabeo, 2500 euro e... una cassetta di carciofi per il prestito

Tra gli indagati dell'inchiesta Scarabeo figura anche un dipendente del Comune di Sezze, il sessantenne Paolo F., che riesce a ottenere un finanziamento di 14.627 euro sebbene stesse già pagando una rata di 120 euro per dieci anni per un altro prestito di 12.000 euro, più un altro credito di 5.000 euro. Riesce a ottenere un terzo finanziamento grazie al sistema architettato Santangelo e sodali, introdotto da Giorgio Vidali che lavora come collaboratore presso una vera agenzia di credito.

Proprio Vidali, analizzando la sua posizione, gli confessa: «Se noi andiamo a chiedere anche un bicchiere d'acqua non ce lo danno perché vedono il ritardo, ne basta uno solo». E infatti per il sessantenne di Sezze sono necessari sia l'oscuramento della posizione Crif che l'alterazione della busta paga. Un aiuto illecito che gli costa 2.500 euro, più qualche regalo extra come emerge dall'inchiesta. Quando gli intermediari finanziari della banda commentano il compenso da chiedere a Paolo F. è Sergio Andrea Di Barbora a suggerire: «Io già lo sò, te lo posso di io?... Carciofini e broccoletti». Mentre Santangelo approva: «Previa una decina de carciofi buoni». E infatti la sera dopo, parlando al telefono con Di Barbora, Giorgio Vidali rivela di avere incontrato il cliente di Sezze e spiega: «Ahaa... mi ha dato una cassetta intera di carciofi...ha detto di dividere con te e con Francesco».

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