La Procura di Latina ha chiuso l'inchiesta e ha notificato l'avviso di conclusione indagine agli indagati che erano stati fermati dai carabinieri lo scorso giugno in viale Europa a bordo di un'auto. Sulla vettura al termine di una perquisizione erano state sequestrate tre pistole, di cui due munite di silenziatore. Il pubblico ministero Valerio De Luca, titolare del fascicolo, ha messo la parola fine all'inchiesta nata nel corso di una operazione lampo scattata nell'ambito di una attività di controllo del territorio predisposta dall'allora Comandante Provinciale dei carabinieri di Latina Gabriele Vitagliano.
In carcere era finito Pietro Finocchiaro 40 anni, commerciante, insieme a lui in auto c'era Stefano Carocci di 38 anni, entrambi di Latina mentre era tornata in libertà e l'arresto non era stato convalidato Fabiola Fiore, perchè non è emerso il coinvolgimento della donna nel trasporto delle armi.
Il sequestro delle pistole era avvenuto quando una pattuglia dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Latina, aveva fermato il veicolo guidato da Carocci, accanto a lui c'era Finocchiaro e in una busta della spesa le pistole, alcune con il colpo in canna che erano state sequestrate. L'accusa contestata dagli inquirenti è quella di porto illegale di arma clandestina, munizioni e ricettazione. In sede di interrogatorio Finocchiaro aveva sostenuto di aver trovato le armi in una busta alcuni giorni prima dell'arresto e che voleva disfarsene. Carocci aveva spiegato nel corso dell'interrogatorio di convalida davanti al gip Giuseppe Cario che aveva emesso il provvedimento restrittivo, di non essere a conoscenza del contenuto delle buste. Sulle armi inoltre era stata eseguita anche una perizia.