Più passano i mesi e più diventa evidente che i dati forniti quotidianamente dalla Asl di Latina rispetto all'emergenza Coronavirus per essere compresi hanno bisogno di essere costantemente analizzati e contestualizzati. Ma per fare questo, almeno per noi giornalisti, sarebbe necessario avere altri indicatori a disposizione, che però l'azienda sanitaria, per ragioni di opportunità o altre che ci sfuggono, non fornisce. Una scelta che penalizza tutti, perché la trasparenza e la chiarezza verso i cittadini dovrebbe essere massima, soprattutto in questo momento delicato.
Molti lettori ci scrivono e ci dicono che ogni giorno leggono sul giornale dei numeri, ma senza avere una spiegazione esaustiva su cosa quei numeri indichino davvero. In particolare, i lettori si trovano davanti a situazioni come quelle dell'ultima settimana, in cui la provincia di Latina segna una sessantina di casi positivi per poi arrivare, in pochi giorni, a oltre 300 casi. Dunque il virus continua a circolare, e questo è scontato, ma la curva dei contagi schizza verso l'alto? Non lo sappiamo, perché sulla base di questi numeri non si può dire.
Per capire meglio l'evolvere dell'epidemia in provincia servirebbero due indicatori: il numero quotidiano dei tamponi effettuati e il tasso di positività degli stessi. In particolare questo secondo è un indicatore molto importante per comprendere come si muove il virus. Il tasso di positività dei tamponi è – abbastanza intuitivamente – la percentuale di tamponi che risultano positivi sul totale di quelli effettuati. In linea generale, se questa percentuale è bassa, è un buon indizio che i contagi siano sotto controllo e che si stanno facendo abbastanza test. Se inizia a superare una certa soglia, ci sono buone ragioni per preoccuparsi che qualcosa stia andando storto.
E' un valore più utile, ai fini di un'analisi sull'andamento dell'epidemia, del numero di tamponi assoluto, perché questo deve sempre essere rapportato alla popolazione del territorio che si sta prendendo in considerazione. Ed è anche più utile rispetto al numero di contagi scoperti: un paese che scopre pochi casi perché fa pochi test non sta necessariamente meglio di un altro che ne scopre di più perché fa molti più test, rilevando anche i casi asintomatici. Per questo, stando a quanto risulta ufficiosamente (perché dalla Asl, appunto, il dato non viene fornito) a Latina il tasso di positività è costante da alcuni giorni. Ma molto alto rispetto alla media regionale, che secondo i dati ufficiali forniti dalla Regione Lazio, è pari al 9%. Ergo, la situazione è seria e l'allerta deve essere mantenuta alta.
Per permettere a tutti noi di dare una informazione completa e puntuale, ci sarebbe però bisogno di avere più dati, più indicatori che siano utili a contestualizzare l'epidemia. E sapere magari se i numeri dei positivi comunicati in un determinato giorno siano effettivamente relativi ai tamponi di 24 ore prima e non a tamponi dei giorni precedenti. Altrimenti, purtroppo per noi e per i nostri lettori, continueremo a pubblicare un pallottoliere che lascia il tempo che trova, creando magari allarmismi o sensazioni di miglioramento quando in realtà il quadro è ben altro.