Il Viminale scrive ai Prefetti, il Prefetto di Latina convoca i sindaci. E' necessario individuare le aree con maggiori rischi di assembramento e vigilare attentamente, soprattutto in occasione del fine settimana, affinché vengano rispettate le normative vigenti in materia di contenimento della diffusione del Covid-19. Questo in massima sintesi l'appello avanzato ieri dal prefetto Maurizio Falco, nel corso della riunione in videoconferenza con i primi cittadini dei Comuni della provincia.
I sindaci avranno il compito di sorvegliare e intervenire, in collaborazione con le forze dell'ordine, in quei luoghi che si presentano più pericolosi per la potenziale diffusione del virus. I prossimi 15 giorni saranno cruciali per determinare una eventuale riduzione della curva epidemiologica, nel rispetto delle disposizioni degli ultimi decreti governativi.
La riunione è stata convocata a seguito della circolare inviata dal capo di Gabinetto del ministro dell'Interno, Bruno Frattasi, ai Prefetti: nel documento si raccomandava un giro di vite per contrastare la diffusione del Coronavirus e la contestuale convocazione dei comitati provinciali per la sicurezza al fine di elaborare nei rispettivi territori le azioni da intraprendere, intervenendo su due fronti: da un lato aumentando i controlli e dall'altro concordando con i sindaci la chiusura di quelle strade e quelle piazze dove gli assembramenti potrebbero ripetersi. Chiusure che possono avvenire «attraverso un contingentamento degli accessi, secondo un principio di proporzionalità» o tramite un provvedimento dei sindaci di «chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro».
Sulla questione ieri è intervenuto, parlando all'agenzia Dire, anche l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato: «Nelle prossime due settimane o assistiamo a un calo dei contagi, a una riduzione del valore RT, oppure avremo serie difficoltà - ha dichiarato D'Amato - Per questo motivo invito tutti i sindaci e i Prefetti del Lazio a monitorare con attenzione la situazione e a limitare le forme di assembramento. Dobbiamo fare uno sforzo collettivo per non andare tutti in zona rossa».
L'assessore alla sanità ha anche affrontato il tema delle festività di dicembre, con un ulteriore avvertimento: «Lo voglio dire chiaramente - ha aggiunto - è impensabile l'idea di fare feste a Capodanno. Soltanto un folle potrebbe pensare di organizzare assembramenti. Si potrà festeggiare in famiglia, con i contatti stretti. Quest'estate sono stati commessi degli errori nei messaggi che sono stati dati, anche da parte di componenti mediche che hanno detto che il virus era meno aggressivo o clinicamente sparito. Stiamo drammaticamente vedendo che non è così - ha spiegato D'Amato - Per cui adesso, se non vogliamo arrivare a un lockdown generale, dobbiamo evitare gli assembramenti per ridurre i contagi. Tutto ciò che faremo oggi, lo avremo come beneficio a Natale e Capodanno»