«Il Comune chieda le dimissioni di Luciano Iannotta dalla "Porto di Sperlonga"». La richiesta arriva con una mozione presentata dai consiglieri di minoranza di "Sperlonga Cambia" alla luce dell'inchiesta condotta dall'Antimafia.

«Abbiamo presentato una mozione da discutere in consiglio comunale – scrivono dalla minoranza in un comunicato – affinché l'amministrazione si attivi per richiedere le dimissioni di Iannotta o procedere alla revoca del suo mandato da membro del consiglio di amministrazione della società che gestisce il nostro approdo turistico. Iannotta dovrà dimostrare ai giudici la sua innocenza, ma il suo arresto e la gravità dei reati che gli vengono contestati non possono lasciare indifferente l'amministrazione comunale di Sperlonga». «Lo stesso Iannotta, pochi giorni dopo l'arresto, ha presentato le dimissioni dal suo incarico di Presidente della Confartigianato Latina, giustificando la sua scelta con la volontà di evitare che la vicenda potesse recare pregiudizio agli interessi dell'ente. Lo stesso è accaduto con il Terracina Calcio, di cui Iannotta era presidente. Il nostro gruppo consiliare ritiene che le ragioni che hanno spinto l'imprenditore di Sonnino a dimettersi dai suoi incarichi siano validi anche per la società Porto di Sperlonga».

Società, quest'ultima, di cui il Comune detiene il 5% delle quote. I consiglieri di minoranza ritengono che «al netto dei risvolti penali e delle indagini in corso», ci siano delle «opportunità ed esigenze di trasparenza che non possono essere ignorate». «Negli ultimi anni – concludono dalla minoranza - l'amministrazione Cusani ha spesso usato la tutela dell'immagine per combattere battaglie legali lunghe e dispendiose, che il più delle volte si sono rivelate inutili e dannose. Adesso si tratta di prendere posizione su una vicenda non solo giudiziaria, ma anche politica e amministrativa, che rischia di compromettere non solo la gestione di un bene appartenente alla comunità, ma anche l'immagine del nostro paese».