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Gli sviluppi

Operazione Scarabeo, la parola al Riesame

I giudici sono in riserva dopo che si è discussa la richiesta di una misura meno afflittiva per gli indagati che sono finiti in carcere

Operazione Scarabeo, la parola al Riesame

Il silenzio che arriva dal Tribunale del Riesame lascia intendere che il quadro indiziario non sia stato intaccato. I giudici romani ancora non hanno sciolto la riserva in merito agli indagati che hanno presentato ricorso avverso la misura restrittiva del giudice Giuseppe Cario per l'operazione Scarabeo; il silenzio di queste ore - a distanza di diversi giorni da quando sono stati discussi i ricorsi - potrebbe suggerire una conferma dell'impalcatura accusatoria. Per alcuni il termine è scaduto e per altri invece scade tra poche ore. Lo scorso 12 novembre a Roma erano state discusse le posizioni di sei arrestati: Francesco Santangelo, Sergio Di Barbora, Marco Scarselletti, Giorgio Vidali, Marco Capoccetta e Giuseppe Cotugno. Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Zeppieri, Marino, Filardi, Testa, Montini, aveva presentato ricorso e a Roma si era svolta l'udienza alla presenza anche del titolare dell'inchiesta il pm Claudio De Lazzaro che aveva richiesto le misure restrittive insieme alla collega Valentina Giammaria, all'Aggiunto Carlo Lasperanza e al Procuratore Giuseppe de Falco. L'inchiesta era nata dopo la scoperta di una fuga di notizie relativa agli interventi nella zona del Colosseo a Latina in via Bruxelles per le operazioni di sgombero degli appartamenti. Dai risvolti investigativi è emerso che alcuni condomini sapevano in anticipo le mosse delle forze dell'ordine. Secondo l'accusa gli indagati individuavano persone alle quali era negata l'accessione al credito finanziario e offrivano consulenze.

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