Procedono serrate le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Latina sul caso della rapina consumata, domenica pomeriggio, in casa di un commerciante cinese residente da molti anni a Latina con la propria famiglia. Gli investigatori stanno analizzando attentamente le tracce raccolte all'interno dell'abitazione, ma puntano con decisione anche sulle testimonianze dei vicini che hanno assistito alla rocambolesca fuga, oltre che sull'analisi delle telecamere della video sorveglianza.
L'episodio era stato piuttosto inquietante per i modi spietati utilizzati dai banditi. I detective contano di trovare elementi utili alle indagini perché la ricostruzione dei fatti lascia presupporre un minimo di organizzazione prima del colpo, quindi i rapinatori potrebbero avere compiuto qualche passo falso, lasciando tracce nella fase preparatoria.
Fatto sta che quando la banda è entrata in azione, nella villetta di via Corelli nel quartiere Q5-Nascosa, situata in una traversa senza uscita, in casa c'erano i due figli e un nipote del commerciante, gestore di un bar della zona. I tre rapinatori li hanno fatti inginocchiare, faccia al muro, per il tempo che hanno impiegato a svuotare la cassaforte che custodiva poco più di diecimila euro. Nel frattempo, però, uno dei due ragazzi era riuscito ad avvisare il padre che aveva mollato tutto ed era corso a casa.
Quando l'imprenditore è arrivato all'imbocco della traversa, ha incrociato l'auto con i banditi a bordo, quattro in tutto, li ha speronati con la propria Bmw, ma a quel punto uno degli sconosciuti era uscito dall'abitacolo per colpire con un martello il parabrezza della sua macchina.