Il processo per tutti inizierà il 21 settembre davanti al Collegio Penale di Latina. Dalle indagini dei carabinieri, relative all'inchiesta madre denominata Krupy, sulla famiglia calabrese dei Crupi, legata alla cosca dei Commisso di Siderno, gli uomini dell'Arma avevano scoperto delle opere abusive a Borgo Carso, al Central Park. Le condotte contestate sono emerse dopo che gli investigatori hanno sollevato il velo su alcune coperture negli uffici del Comune di Latina su cui - secondo l'accusa - poteva contare la famiglia calabrese.
Gli accertamenti avevano portato al complesso sportivo riconducibile ai fratelli Crupi ed erano emerse delle anomalie relative alle richieste di sanare alcuni abusi a Borgo Carso nel centro sportivo di proprietà della società Effe4.
Le indagini erano state coordinate dal pubblico ministero Giuseppe Miliano che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per i sei imputati tra cui anche alcuni dipendenti del Comune che devono rispondere di corruzione. Il magistrato inquirente in aula ha ricostruito tutta l'indagine e poi ha tirato le somme arrivando ad una conclusione. Tra gli elementi che erano stati raccolti e che fanno parte dell'impianto accusatorio, la deposizione di alcune persone informate e l' acquisizione documentale di tutto l'iter per avere il via libera.

La sanatoria riguardava delle opere abusive pari a 2236 metri quadrati realizzate nel centro di sportivo di cui risultava amministratore unico Rocco Natale Crupi. «Le istanze - aveva osservato il pm - erano state presentate materialmente all'ufficio da Adolfo e Gino Falconio che avevano come oggetto l'accertamento di conformità degli abusi, funzionale al rilascio della sanatoria; si trattava di opere in contrasto con il Prg e con le disposizioni del piano casa. In questo caso - in base alla ricostruzione della Procura - in cambio del ritardo nel dichiarare improcedibili le istanze, riceveva 500 euro, omettendo di adottare provvedimenti repressivi per rimuovere le opere».