Dissequestrato il centro sportivo Splash Nuoto di Spigno Saturnia, distrutto il nove settembre scorso da un incendio. Dopo due mesi circa da quel drammatico episodio che ha cancellato uno dei maggiori impianti del basso Lazio, il Tribunale di Cassino ha disposto il dissequestro, passaggio obbligato per consentire ai titolari della struttura di poter cominciare a predisporre un progetto per la bonifica e poi per la ricostruzione.

Ad oggi, visto che il dissequestro risale a pochi giorni fa, tutto è rimasto come fu lasciato dopo l'intervento massiccio di Vigili del Fuoco e Protezione Civile. La proprietà, attraverso dei sopralluoghi, sta decidendo come intervenire, seguendo quello che è l'iter previsto dalle normative vigenti. Il tutto valutando i costi di un intervento che non saranno di poco conto, in considerazione del fatto che c'è da fare prima una bonifica e poi ricostruire tutto il piano piscina, spogliatoi e le strutture distrutte dal fuoco. La raccolta fondi avviata subito dopo la devastazione ha fatto registrare un introito di poco meno di cinquantunomila euro, un dieci per cento dell'obiettivo prefissato da chi aveva lanciato la raccolta denominata "Risorgiamo dalle ceneri".

A quell'appello hanno risposto oltre trecento donatori, ma di certo non sono sufficienti ad affrontare le notevoli spese che i titolari del centro sportivo dovranno accollarsi. Non va dimenticato che anche il CONI assicurò il proprio sostegno, attraverso il presidente Giovanni Malagò che rispose all'appello di Medea Verde, la ex pallanuotista della Nazionale italiana che, come si ricorderà, decise di mettere all'asta le medaglie vinte con il "setterosa". Certo il danno è di proporzioni rilevanti e serviranno fondi importanti per ripartire. Ora, intanto, è giunto il momento di procedere alla bonifica dell'area e l'augurio alla proprietà è quello di poter trovare le risorse per far rinascere un impianto che era un vero e proprio punto di riferimento del sud pontino, del sud frusinate e anche dell'area nord del casertano. Intanto l'attività agonistica è stata assicurata, grazie alla disponibilità di altri centri sportivi della zona, che hanno concesso le proprie strutture, assicurando così la continuità a coloro che dovevano proseguire gli allenamenti.

Purtroppo è ancora vivo il ricordo di quel pomeriggio del nove settembre, quando scattò l'allarme per le fiamme che si stavano levando dall'impianto di via Leopardi. Mancavano pochi minuti alle quindici e il centro era deserto; alcuni abitanti della zona notarono del fuoco che stava avanzando sul tetto della struttura, ma in breve tempo le fiamme si sono allargate, andando ad interessare anche i locali del primo piano e la copertura laterale della piscina, dotata di acquascivoli. Sul posto giungevano i Vigili del Fuoco di Castelforte e di Gaeta, che iniziarono l'opera di spegnimento, supportati dai volontari della Protezione Civile di Spigno Saturnia, Angeli dell'Ambiente e della Protezione Civile di Minturno. Alle operazioni di spegnimento era presente anche il sindaco di Spigno saturnia, Salvatore Vento, e i Carabinieri della Compagnia di Formia e della stazione di Minturno. Nel breve volgere di qualche ora il rogo ha cancellato anni e anni di attività portata avanti con grande professionalità dai titolari e dai dipendenti.