Dopo 11 mesi di tatticismi, strategie e sospetti reciproci, i sindaci della provincia di Latina si ritroveranno a dover indicare un sito dove realizzare la discarica di servizio per la chiusura del ciclo nel giro di pochi giorni. E a quanto pare la scelta cadrà sull'area della ex Goodyear a Cisterna, quella che già il sindaco Mauro Carturan aveva proposto come sede di un impianto di compost. L'area è vasta e può ospitare entrambe le soluzioni. Ma soprattutto il sito della ex Meccano è già nell'elenco di quelli indicati alla Regione mesi fa, prima del lockdown. Sul tavolo, comunque, ci saranno anche le 8 cave individuate dai tecnici della Provincia, che si trovano ad Aprilia, Cisterna, Priverno, Sezze, Castelforte, Cori e Terracina.
Ieri c'è stata una riunione, in videoconferenza, dei sindaci civici (Latina, Aprilia, Bassiano, Formia, Sabaudia), che hanno pianificato una linea comune per la giornata di oggi. Attenderanno le proposte del presidente Carlo Medici e se queste non arrivassero, proporranno le loro. Tra queste c'è proprio Cisterna. Ma dovrebbe essere lo stesso presidente Carlo Medici a indicare l'area della ex Meccano. In queste ore ci sono stati contatti con Mauro Carturan che si sarebbe detto disponibile. Nella riunione odierna, sul tavolo dei sindaci, dovrebbero finire la ex Meccano e la ex Mira Lanza di Pontinia. Ma con la prima in netto vantaggio essendoci il pieno sostegno anche del Consiglio comunale che ha già votato per l'impianto di compost.
Il dibattito sulla discarica
Intanto il dibattito politico si infiamma attorno alla questione discarica. Curiosamente finiscono sulle medesime posizioni due partiti agli antipodi, M5S e Azione di Calenda, che chiedono che dapprima si provveda a creare gli Ato pubblici, così da rafforzare sindaci e presidenti di Provincia. Il problema, dalle nostre parti, sta proprio nel fatto che pur senza un Ato sono sindaci e presidente quelli chiamati a decidere e rischiano seriamente di subire le scelte di altri. Un capolavoro.
Stranamente silente, sul tema, il Partito democratico, mentre Forza Italia, col consigliere regionale Pino Simeone chiede che «la Provincia di Latina si assuma le proprie responsabilità e prenda una decisione. Bisogna essere protagonisti del proprio destino per non rischiare di farsi commissariare nelle scelte». Fratelli d'Italia, infine, attraverso il portavoce comunale Gianluca Di Cocco apre un altro fronte, quello del mancato mantenimento delle quote pubbliche della discarica di Borgo Montello, oggi finita in mano al privato. «Oggi non essendo più padrone a casa proprio per scelta politica da parte di LBC, come si può pensare di trovare in dieci giorni un sito idoneo a quanto richiesto dalla regione, onde evitare il rischio di vedere riaperta la discarica a Montello?». Poi Di Cocco prosegue: «Coletta ha fatto fallire Latina Ambiente e ha perso il controllo di Latina Ambiente. Se i sindaci non trovassero l'intesa su aree in cui realizzare il sito, cosa accadrà? Riaprirà Borgo Montello? In questo caso l'unico responsabile sarebbe Coletta, il vero impresentabile per i cittadini di Latina».
La domanda che pone la Regione Lazio da gennaio 2020 è una sola: un sito dove fare una discarica di servizio, che è quel che manca per chiudere il ciclo in provincia. La risposta dovranno darla i sindaci. Tutto quel che accadrà dopo sarà solo responsabilità loro.