Con la sentenza pronunciata ieri, il Tribunale Amministrativo Regionale ha dato ragione al Comune di Latina nel braccio di ferro che si era instaurato con i gestori dell'attività commerciale Pan di Via, caratteristico bistrot pasticceria al primo piano di corso della Repubblica. È stato respinto quindi il ricorso presentato dai titolari della società che chiedevano l'annullamento dell'ordinanza numero 311 del 2019, atto col quale l'ente locale dichiarava la cessazione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande per la presenza di barriere architettoniche. I commercianti dal canto loro puntavano sul fatto che la realizzazione della palazzina era di gran lunga precedente alla modifica della normativa in materia di accesso ai pubblici esercizi.

Oltretutto la difesa dei commercianti puntava sul fatto che al locale era stato permesso di lavorare per oltre sei anni prima della verifica che aveva portato all'emissione dell'ordinanza. Se all'interno del locale barriere non ce n'erano, l'impedimento maggiore era rappresentato dalle dimensioni dell'ascensore, troppo piccolo per la normativa, alla luce del fatto che l'attività viene svolta appunto al primo piano di un palazzo del centro. I giudici della sezione di Latina del Tar hanno osservato che, sebbene la legge sia successiva alla realizzazione dell'edificio, l'adeguamento della struttura «a tali norme è condizione imprescindibile per lo svolgimento dell'attività». Sviste fin troppo ricorrenti, queste, aggiungiamo noi, con un ufficio Suap troppo spesso miope nel corso degli anni: ancora una volta è stato necessario un esposto, e l'intervento della Polizia Locale, per verificare l'assenza dei requisiti necessari per il rilascio di una licenza.