E' alle battute finali il processo che si sta svolgendo in Tribunale a Rieti nei confronti della banda di stranieri, residente a Latina, specializzata nei furti di rame nel centro Italia. Gli imputati che hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato, erano stati arrestati un anno fa dai carabinieri del Comando Provinciale di Rieti per diverse accuse.
Sul fascicolo del pubblico ministero erano finiti Bogdan Radu, Costantin Vartosu, Platon Ovidiu e Iiulian Zaharia. «In esecuzione del medesimo disegno criminoso - aveva sostenuto il gip di Rieti, Floriana Lisena nel provvedimento cautelare - approfittando dello stato di inattività dell'azienda si introducevano e portavano via una quantità imprecisata di denaro custodito in alcuni distributori automatici di vivande e bevande e portavano via 640 metri di rame». Il primo step dell'inchiesta che ha portato nel capoluogo pontino, è scattato a seguito dell'analisi delle celle di alcuni telefoni agganciati nella zona dove sono avvenuti i furti e che hanno indirizzato proprio a Latina.
Nel corso della sua requisitoria il pm ha chiesto condanne che oscillano tra i sei e i quattro anni di reclusione per gli imputati, difesi dagli avvocati Amleto Coronella, Alessandro Farau, Alessia Vita.
I ladri seriali avevano saccheggiato e preso di mira nel settembre del 2018, diversi siti industriali tra Rieti ed Arezzo dove la banda aveva rubato 3mila chili di rame.
Uno tra i furti più ingenti che viene contestato agli imputati è stato registrato in un impianto per la produzione di olio vegetale. Secondo i rilievi degli uomini dell'Arma, in quella circostanza, dopo aver forzato una porta di ferro, gli imputati sono riusciti a ricavare un varco e ad entrare nella cabina motori.
Il via all'inchiesta dopo un furto ingente avvenuto in un sito industriale di Rieti: sulle tracce della banda che aveva colpito un anno fa, si erano messi i carabinieri che avevano accertato anche la scelta della refurtiva da parte della banda: rame rosso.