Il Collegio di Roma dell'Abf, (Arbitro bancario finanziario) ha rivisto completamente il calcolo delle somme di un buono fruttifero caduto in eredità ed emesso da Poste Italiane nel 1988. Gli eredi del titolare del buono, rappresentati dall'avvocato Antonio Dell'Anno, avevano contestato il calcolo fatto da Poste in quanto non rispondente a quanto riportato, in termini di interessi annui, sul retro del titolo cartaceo. Il buono fu emesso il 14 luglio del 1988 per un importo di cinque milioni di lire ed è stato incassato a gennaio del 2019. La somma calcolata da Poste Italiane era pari a 28.171 euro ma secondo gli eredi il calcolo era illegittimo poiché teneva conto di una variazione apposta sul retro che aveva aggiunto una lettera alla serie originaria senza richiamare la legge che, in pratica, riduceva gli interessi.
Secondo la chiamata in causa, Poste, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle condizioni peggiorative degli interessi doveva essere nota, ma il collegio ha dato ragione agli eredi del titolare poiché nel timbro riportato sul documento non vi era il richiamo alla legge di modifica. Quindi è stato ricalcolato il valore prodotto dal buono fruttifero e che in base a tale considerazione è stato integrato e pagato dall'intermediario con una somma pari al doppio di quella calcolata a gennaio 2019. Dunque la liquidazione del titolo è stata pari a 59.962 euro. Il collegio ha accolto il ricorso degli eredi e liquidato l'intera somma attribuendo altresì all'intermediario il pagamento delle spese sostenute per questa procedura, pari a duecento euro da versare alla Banca d'Italia.