Entrerà in vigore domani il Dpcm che riscriverà le regole per contenere i contagi da Covid-19. Molti divieti in vigore saranno confermati, così come la divisione dell'Italia in fasce: gialla, arancione e rossa. Probabilmente per le festività natalizie tutte le regioni saranno in fascia gialla, con un'indice di contagio basso e la tenuta delle strutture sanitarie.

Anche in questa situazione non saranno comunque allentate le regole. Anzi. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di «giallo rafforzato» riferendosi soprattutto al divieto di spostamento tra le Regioni, all'obbligo di quarantena per chi torna dall'estero dopo il 20 dicembre e alla scelta di mantenere il coprifuoco alle 22. Il Governo ha deciso di inserire nel pacchetto di divieti anche quello di tenere aperti i ristoranti negli hotel la notte del 31 dicembre. Una scelta fatta dopo aver verificato che molti cittadini avevano prenotato stanze negli alberghi di tutta Italia con cena compresa. Un modo per aggirare i divieti di organizzare feste e cenoni.

Probabilmente sarà vietato lo spostamento tra le Regioni, anche quelle che si trovano in fascia gialla, dal 20 dicembre e per tutta la durata delle festività, fino a dopo l'Epifania. Misura che riguarderà anche i Comuni ma solo il 25, 26 dicembre e il 1° gennaio. La scelta del Governo è stata fatta «per limitare al massimo i trasferimenti che, come accaduto la scorsa estate, hanno veicolato il virus in tutto il Paese». Sarà comunque previsto il ritorno presso la propria residenza o domicilio e si valuta ancora la possibilità di concedere deroghe per evitare che gli anziani debbano trascorrere le festività da soli, dunque consentendo a un parente stretto di muoversi.

Il coprifuoco resta alle 22 e durerà fino alle 6 per l'intero periodo delle festività. Nessuna deroga sarà prevista nei giorni festivi, le funzioni religiose dovranno dunque terminare entro un orario compatibile con il rientro a casa dei fedeli. Al momento l'indicazione della Conferenza episcopale è che ogni parrocchia organizzi le messe durante la giornate festive seguendo i protocolli e quindi evitando gli assembramenti. C'è comunque l'ipotesi di fornire un'indicazione riguardo alla messa di Natale che potrebbe essere celebrata alle 20. I negozi chiuderanno alle 21 e i centri commerciali potranno rimanere aperti il fine settimana e nei giorni festivi prima del 20 dicembre, dovranno restare chiusi invece durante le festività.

Per i ristoranti rimane la chiusura obbligatoria alle 18 e dopo quest'orario saranno consentite soltanto la vendita d'asporto e la consegna a domicilio. I ristoranti dovrebbero restare aperti a pranzo a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Una soluzione che, secondo gli esperti del Cts, «eviterebbe i pranzi con un numero alto di commensali nelle case favorendo gli incontri in luoghi che hanno regole ferree».