Il nuovo capitolo sulla storia dell'Autostrada Roma-Latina lo scrive il Consiglio di Stato che invita il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture a chiarire cosa intende fare rispetto al progetto originario per la realizzazione del collegamento viario tra Roma e Latina. I giudici, sospendendo il giudizio su un ricorso del Consorzio Sis rispetto all'applicazione di una sentenza amministrativa sulla procedura di gara per l'appalto, invitano il Ministero a fornire chiarimenti in merito prima di dare un giudizio definitivo.
Il ricorso è stato presentato dal Consorzio stabile SIS (che insieme a Salini Impregilo aveva partecipato alla gara) il quale lamenta che Autostrade del Lazio non abbia dato corso "all'obbligo di riavviare la procedura per l'affidamento in concessione della progettazione, realizzazione e gestione dell'autostrada "pontina" Roma – Latina". A giustificazione del proprio operato Autostrade del Lazio ha addotto "il sopravvenire di nuovi indirizzi ministeriali sull'opera autostradale, espressi dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con la nota di prot. n. 39597 dell'8 ottobre 2020". Sarebbe la famigerata revisione del progetto pretesa da M5s e Leu e realizzata dai tecnici del Ministero.
Ma il Consorzio SIS e la Webuild s.p.a. (ex Salini), che aderisce al ricorso, sostengono che l'indirizzo ministeriale "non avrebbe inciso sull'obbligo di Autostrade del Lazio di conformarsi al giudicato, come si evincerebbe anche dalla proroga del termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità dell'opera disposta dal Cipe". Nel dispositivo del Consiglio di Stato si legge però che "nell'atto di indirizzo ministeriale si prefigurano soluzioni diverse rispetto alle caratteristiche originarie della concessione, sia sul piano tecnico (non tutta autostrada, in particolare per la tratta Cisterna Valmontone), che sul piano gestionale (in house e non in concessione) e finanziario (risorse a valere sul «Fondo Investimenti 2020» e sul «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (c.d. recovery fund), in corso di definizione»)".
Per questo i giudici chiedono al Ministero dei Trasporti di fornire ulteriori chiarimenti in merito a quel che intendono fare davvero. E danno termine al 10 dicembre per presentare le loro deduzioni. La prossima udienza è calendarizzata per il 28 gennaio 2021.