Un ibis eremita è stato trovato, ormai senza vita, nei pressi di un canale nella zona dei laghi Gricilli a Pontinia, un sito d'interesse comunitario (Sic). La lastra eseguita sul giovane esemplare, "Bea" il suo nome, non ha lasciato dubbi visto che il corpo era stato trafitto da numerosi pallini: è stato bracconato. Sull'accaduto verrà presentato un esposto alle autorità competenti.

Parliamo infatti di una specie protetta, essendo a rischio estinzione, e che in Europa si sta cercando di reintrodurre tramite il progetto Waldrapptem, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life+ e che coinvolge Austria, Germania e Italia. Anche "Bea" era uno degli esemplari che fanno parte di questo progetto, che ha come obiettivo quello di reintrodurre la specie in Europa. Come? Creando delle colonie riproduttive ed insegnando poi a questi esemplari a migrare. Dapprima sotto la guida dell'uomo, che li "accompagna" con un parapendio a motore, e poi autonomamente. Questo è quello che stava facendo anche l'esemplare abbattuto a Pontinia.

Come racconta Nicoletta Perco, referente per l'Italia del progetto Waldrapptem, ciascun esemplare è dotato anche di un sistema GPS che consente di geolocalizzare i vari ibis. "Bea", una giovane femmina, si era distaccata dal gruppo che stava migrando per svernare verso l'oasi della laguna di Orbetello gestita dal Wwf (coordinatore Fabio Cianchi). Il 7 novembre, come ricorda la pagina "Bentornato Ibis", "Bea" si trovava a Pontinia; la sua presenza era segnalata dal GPS. Un cambio di rotta che era stato notato e annotato sul sito (waldrapp.eu) del progetto, che ha registrato tutti gli spostamenti dalla partenza in poi.

È il 20 ottobre quando comincia la migrazione. Cinque uccelli giovani della colonia di Rosegg, guidati dall'esemplare "Charlie", spiccano il volo. Il mattino seguente, la ripartenza insolita attorno alle 6.54 del mattino. «Presumibilmente, la partenza anticipata dal posatoio sull'Appennino – si legge – era dovuta al fatto che sono stati disturbati. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui la femmina giovane "Bea" non ha fatto in tempo a seguire il gruppo». "Bea" riparte da sola qualche ora dopo in direzione sud-sud ovest, «direzione tipica dei giovani uccelli inesperti». Percorre 154 km e raggiunge la costa a Punta Ala. Passa la notte su un'isola e il giorno seguente torna sulla terraferma proseguendo verso sud. A mezzogiorno supera Orbetello volando qualche chilometro di troppo in direzione est. «Gli altri uccelli del gruppo erano già arrivati lì il giorno prima. Presumiamo che Bea non sia entrata in contatto con nessuno dei suoi conspecifici, poiché ha continuato il suo volo – si legge sul sito – senza indugio e ha trascorso la notte a circa 30 km a sud della zona di svernamento». Il volo di "Bea" prosegue verso sud e poi il 7 novembre raggiunge Pontinia. Il che non desta troppi timori, visto che l'esemplare era nei pressi di un'area Sic, dove avrebbe potuto sfamarsi e svernare considerato anche il clima favorevole.

Le preoccupazioni sono invece cominciate quando il GPS di "Bea" non ha più trasmesso dati, salvo poi ricominciare a tracciare la presenza dell'esemplare a distanza di qualche giorno. È a quel punto che è stato effettuato un sopralluogo ed è stato scoperto che l'animale era morto. La lastra, come si diceva, ha eliminato ogni dubbio: qualcuno ha abbattuto a colpi di fucile l'esemplare di ibis eremita. Sull'accaduto verrà presentato un esposto per cercare di individuare i responsabili.