La parcella, l'onorario, la consulenza di chef Vissani - che la Percorsi Srl ha già versato - non peserà in alcun modo sulle casse della XIII Comunità Montana. Lo ha stabilito la Sesta sezione della Corte di Appello civile di Roma accogliendo il ricorso che l'Ente, per tramite dell'avvocato Sinuhe Luccone ha presentato per riformare la sentenza di primo grado che accoglieva le richieste dello chef stellato. Una mezza giornata di "lavoro" per presentare un progetto - poi finito nel nulla - per esaltare e diffondere i prodotti locali, presso una Scuola del Gusto che si doveva realizzare nei locali dell'hotel del borgo di Norma. E quell'evento, che doveva dare il via al progetto doveva prevedere la presenza di un personaggio d'eccellenza.

Venne chiamato, appunto, Vissani che per quella presenza alla fine ha ottenuto ben oltre 10mila euro (in realtà 19mila e trecento euro, o poco più). Pagati dalla Percorsi Srl che, però, il contratto per quella prestazione, l'aveva firmato insieme al Comune di Norma e alla Comunità Montana tanto da rivalersi nei confronti dei due enti pubblici. Nel processo di primo grado però, nessuno dei due enti si era fatto avanti. E' stato comunque presentato un ricorso in Appello che però ha visto la posizione del Comune essere respinta, mentre quella della Comunità montana (diretta dal Commissario Straordinario Onorato Nardacci) è stata accolta. Sì perché anche se condannata in contumacia, la denuncia presentata dall'Ente e dal soggetto che ha materialmente firmato quel contratto - che a sua volta ha disconosciuto la firma presentando una denuncia in Procura contro ignoti - ha permesso alla Sezione del tribunale di Appello, di accogliere il ricorso.

Quindi L'Ente diretto da Nardacci esce finalmente da una vicenda che si trascina da anni. Tra interessi, spese legali ecc, gli altri due soggetti in causa dovranno pagare altri 10mila euro circa. Tutto per una presenza di poche ore ad un evento per un progetto naufragato tristemente. Progetto che oggi ha anche strascichi pesanti dopo la rinuncia a oltre 700mila euro già impegnate e in parte già erogate addirittura dalla Regione da parte del Comune per cui l'allora sindaco era stato anche invitato dalla Corte dei Conti a presentare deduzioni in merito ad una ipotesi di danno erariale. Il Comune infatti ottenne i fondi, presentò il progetto, poi ci rinunciò e dovette restituire tutto, ma nel frattempo aveva acceso un mutuo e impegnato progettisti per redigere alcuni progetti, salvo poi, ripensarci ancora e chiedere alla Regione di annullare la rinuncia. Una figura pessima che la Corte die Conti aveva anche sospettato potesse aver recato un danno erariale.