Un «fatto increscioso e da perseguire». Così il consigliere comunale di Pontinia Matteo Lovato commenta l'uccisione dell'ibis eremita avvenuta nei giorni scorsi nell'area del sito d'interesse comunitario dei Gricilli. Un fatto gravissimo, trattandosi di una specie particolarmente tutelata in quanto di fatto ormai estinta in Europa e che si sta cercando di reintrodurre col progetto Waldrapptem, finanziato dall'Unione Europea con il Life+ e che coinvolge Austria, Germania e Italia.

L'esemplare che è stato bracconato a Pontinia – la lastra eseguita sulla carcassa ha riscontrato la presenza di pallini di una cartuccia di fucile – faceva parte proprio di un gruppo di ibis di questo progetto, che dall'Austria stavano migrando verso l'oasi della laguna di Orbetello gestita dal Wwf. Si chiamava "Bea" quest'ibis che a un certo punto, durante la migrazione, si è spostato dalla rotta principale finendo nell'area Sic (sito d'interesse comunitario) dei laghi Gricilli. Lo sappiamo perché ciascun esemplare è monitorato attraverso la localizzazione gps e "Bea" all'inizio di novembre era sana e salva a Pontinia.

I timori sono cominciati quando il segnale è scomparso per alcuni giorni. Dopodiché, quando il tracciamento è ripreso, i responsabili del progetto hanno inviato alcune persone a effettuare un sopralluogo e in questo modo, nei pressi di un canale, è stata trovata la carcassa. Sull'uccisione chiaramente verrà presentato un esposto alle autorità giudiziarie.

Intanto, quanto accaduto non ha lasciato indifferente la politica locale. Come detto in premessa, sull'episodio è intervenuto il consigliere Matteo Lovato, che da anni sta attenzionando la situazione del sito d'interesse comunitario facendosi portavoce, qualche tempo fa, anche di una possibile sinergia col Parco nazionale nell'ambito del programma Mab dell'Unesco.

«Condanniamo senza mezzi termini questo gesto increscioso. Da un lato, però, sottolinea il valore naturalistico di quest'area che era stata scelta dall'ibis per svernare. Qualità di cui ne siamo convinti, avendo sposato il progetto di valorizzazione eseguito da "Greenchange" grazie al "Life programme" di cui la Provincia è capofila. Dall'altro lato, tuttavia, ci dimostra come sia necessario portare avanti con decisione una battaglia per la legalità, contrastando il bracconaggio ma anche le altre condotte, come ad esempio l'abusivismo edilizio, dannose per l'integrità di questi luoghi, che hanno un enorme valore naturalistico e che sono invece da valorizzare. Il percorso che abbiamo intrapreso con "Greenchange" va proprio in questa direzione, che a mio avviso è quella giusta».

Un ibis eremita è stato trovato, ormai senza vita, nei pressi di un canale nella zona dei laghi Gricilli a Pontinia, un sito d'interesse comunitario (Sic). La lastra eseguita sul giovane esemplare, "Bea" il suo nome, non ha lasciato dubbi visto che il corpo era stato trafitto da numerosi pallini: è stato bracconato. Sull'accaduto verrà presentato un esposto alle autorità competenti.

Parliamo infatti di una specie protetta, essendo a rischio estinzione, e che in Europa si sta cercando di reintrodurre tramite il progetto Waldrapptem, finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del programma Life+ e che coinvolge Austria, Germania e Italia. Anche "Bea" era uno degli esemplari che fanno parte di questo progetto, che ha come obiettivo quello di reintrodurre la specie in Europa. Come? Creando delle colonie riproduttive ed insegnando poi a questi esemplari a migrare. Dapprima sotto la guida dell'uomo, che li "accompagna" con un parapendio a motore, e poi autonomamente. Questo è quello che stava facendo anche l'esemplare abbattuto a Pontinia.

Come racconta Nicoletta Perco, referente per l'Italia del progetto Waldrapptem, ciascun esemplare è dotato anche di un sistema GPS che consente di geolocalizzare i vari ibis. "Bea", una giovane femmina, si era distaccata dal gruppo che stava migrando per svernare verso l'oasi della laguna di Orbetello gestita dal Wwf (coordinatore Fabio Cianchi). Il 7 novembre, come ricorda la pagina "Bentornato Ibis", "Bea" si trovava a Pontinia; la sua presenza era segnalata dal GPS. Un cambio di rotta che era stato notato e annotato sul sito (waldrapp.eu) del progetto, che ha registrato tutti gli spostamenti dalla partenza in poi.

È il 20 ottobre quando comincia la migrazione. Cinque uccelli giovani della colonia di Rosegg, guidati dall'esemplare "Charlie", spiccano il volo. Il mattino seguente, la ripartenza insolita attorno alle 6.54 del mattino. «Presumibilmente, la partenza anticipata dal posatoio sull'Appennino – si legge – era dovuta al fatto che sono stati disturbati. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui la femmina giovane "Bea" non ha fatto in tempo a seguire il gruppo». "Bea" riparte da sola qualche ora dopo in direzione sud-sud ovest, «direzione tipica dei giovani uccelli inesperti». Percorre 154 km e raggiunge la costa a Punta Ala. Passa la notte su un'isola e il giorno seguente torna sulla terraferma proseguendo verso sud. A mezzogiorno supera Orbetello volando qualche chilometro di troppo in direzione est. «Gli altri uccelli del gruppo erano già arrivati lì il giorno prima. Presumiamo che Bea non sia entrata in contatto con nessuno dei suoi conspecifici, poiché ha continuato il suo volo – si legge sul sito – senza indugio e ha trascorso la notte a circa 30 km a sud della zona di svernamento». Il volo di "Bea" prosegue verso sud e poi il 7 novembre raggiunge Pontinia. Il che non desta troppi timori, visto che l'esemplare era nei pressi di un'area Sic, dove avrebbe potuto sfamarsi e svernare considerato anche il clima favorevole.

Le preoccupazioni sono invece cominciate quando il GPS di "Bea" non ha più trasmesso dati, salvo poi ricominciare a tracciare la presenza dell'esemplare a distanza di qualche giorno. È a quel punto che è stato effettuato un sopralluogo ed è stato scoperto che l'animale era morto. La lastra, come si diceva, ha eliminato ogni dubbio: qualcuno ha abbattuto a colpi di fucile l'esemplare di ibis eremita. Sull'accaduto verrà presentato un esposto per cercare di individuare i responsabili.

di: Federico Domenichelli