In vista della terza ondata serve un piano pandemico programmato, concertato e che permetta di evitare gli errori commessi fino ad ora nella gestione del virus e degli ospedali. A chiederlo è il sindacato dei medici dirigenti ANAOO della Asl di Latina per voce del segretario aziendale Giuseppe Potente, che chiede da tempo più ascolto delle esigenze dei medici ospedalieri e una riprogrammazione che eviti congestione nei reparti. Il sindacato ricorda che il primo piano pandemico e parte da alcune considerazioni: quella che non è stato intercettato il virus sul territorio, perché non è stata organizzata e potenziata per tempo l'attività della medicina di base nei confronti dei pazienti positivi al tampone Covid.
«A quel punto – scrive Potente - l'unica soluzione quindi per pazienti Covid positivi, o sospetti, è stata recarsi ai Pronto soccorsi, tramite spesso il 118, indipendentemente dalla gravità clinica, con relativa grave congestione e sofferenza delle strutture ospedaliere di emergenza. I reparti Covid sono stati creati in emergenza smantellando i reparti di degenza ospedaliera (chirurgia, ortopedia, medicina d'urgenza) riducendo così pesantemente la capacità ricettiva dei pazienti gravi non Covid». E non solo, il sindacato rileva che «a curare i pazienti Covid nelle corsie sono stati chiamati con ordine di servizio specialisti di tutte le discipline e assunti giovani medici non formati (che potevano essere formati quattro mesi prima della seconda ondata). Considerato tutto questo è evidente che il piano pandemico Due non era programmato o se era programmato questa programmazione comunque è stata sostituita dall'improvvisazione su tutti i fronti». Il sindacato spiega che «nella consapevolezza, comunque che la pandemia ha creato criticità ovunque, e che è verosimile una maggiore difficoltà a gestire un evento così inaspettato con un sistema sanitario nazionale che è sempre stato da anni un cantiere aperto, si deve comunque pensare a soluzioni future che non vedano più uomini soli al comando.
E' attesa una terza ondata... facciamo in modo che un piano pandemico programmato, serio condiviso venga finalmente approvato, coinvolgendo tutti gli attori della pandemia, a cominciare dai sindacati dei medici ospedalieri, attraverso tavoli di confronto, giornalieri se necessario». «Come sindacato Anaao – conclude Potente - riteniamo che il nostro paese abbia risorse umane capaci di affrontare i problemi della sanità con risposte nettamente migliori di quelle a cui abbiamo assistito».