Ha scatenato molte reazioni Regione, tra le opposizioni, e nel mondo del commercio che ha annunciato di voler scendere in piazza, quanto dichiarato dall'assessore alla sanità Alessio D'Amato, in merito ad una ipotetica chiusura delle attività commerciali del Lazio almeno fino all'inizio della primavera. «L'assessore alla Sanità Alessio D'Amato, incapace di confrontarsi con le opposizioni, decide l'ecatombe del commercio con l'obbligo della chiusura dei locali alle 18 fino alla primavera. I ristoratori e i baristi di Roma denunciano finora la perdita di due terzi del fatturato, ovvero centinaia di milioni di euro.
A cui si aggiunge il resto della categoria delle province di Roma, Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti. Potremmo toccare il miliardo di mancati incassi o forse anche più, ma D'Amato promette interventi per le attività colpite. Ad oggi sono state garantite le briciole o, peggio ancora, i ristori non sono stati erogati. Per questo saremo in piazza lunedì a Roma a difesa del comparto che chiede di lavorare almeno fino alle 22 nel rispetto delle misure anti-Covid», è stata la denuncia della Lega in Consiglio regionale.
A distanza di qualche ora, poi è arrivata una nuova comunicazione dalla Regione, stavolta a firma del vice presidente del Lazio, Daniele Leodori: «Non abbiamo previsto nessuna chiusura dei locali fino a marzo - ha dichiarato il braccio destro del governatore Zingaretti - Stiamo monitorando costantemente i risultati della curva dei contagi a seguito dell'ultimo Dpcm del Governo in vigore fino al 15 gennaio che speriamo – ha aggiunto - siano confortanti. Solo allora decideremo come intervenire, e non certo autonomamente, ma in sintonia con le altre Regioni e con il Governo come abbiamo sempre fatto. Sicuramente lavoreremo per scongiurare misure ancora più restrittive per i cittadini della nostra Regione già notevolmente messi a dura prova».
E immediato non si è fatto attendere un nuovo attacco della Lega: «Siamo su "Scherzi a parte" o nel bel mezzo di una pandemia che ha prodotto morti mandando l'economia ko? Lo scontro interno alla giunta Zingaretti tra il vice Leodori e l'assessore D'Amato continua persino sulle limitazioni al commercio fino a primavera. Zingaretti che dice? Dov'è? Si accorge di quanto sta avvenendo nella sede della Presidenza della Regione Lazio che gli eroga lo stipendio mensilmente?».
Insomma lo scontro è aperto e non accenna a chiudersi.
In merito alla diffusione del virus nel Lazio, poi, D'Amato è intervenuto facendo un punto della situazione: «L'obiettivo è quello di raffreddare la curva dei contagi, ma la strada è ancora lunga. Il Lazio è, con il Veneto, l'unica regione che in questi mesi grazie agli sforzi di tutti è rimasta in zona gialla. Questo ci ha permesso di difendere la salute dei cittadini e il nostro tessuto economico e produttivo. Ora la permanenza o meno a questo livello - ha sottolinea D'Amato - dipende esclusivamente dal rigore nei comportamenti e dalla capacità che avremo insieme di contenere il contagio. Le valutazioni vengono fatte ogni settimana dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute attraverso il monitoraggio dell'Rt e di altri parametri. Eventuali misure riguardo le attività produttive ed economiche sono assunte dal Governo a livello nazionale sulla base di questi parametri. Per quanto riguarda l'emergenza sanitaria - ha concluso D'Amato - la strada è ancora lunga e dobbiamo continuare a raffreddare la curva dei contagi se vogliamo evitare una terza ondata».