Sono saltate nel giro di appena una settimana le "coperture" del rapinatore entrato in azione domenica 29 novembre a Latina Scalo, individuato e arrestato l'altra sera dalla Squadra Mobile al termine di un'attività lampo che ha contato sul prezioso contributo di Polizia Scientifica e Squadra Volante. In carcere è finito Romualdo Montagnola, setino di 34 anni, un volto noto alle forze dell'ordine per reati specifici: a suo carico sono stati raccolti indizi sul colpo all'Eurospin di via della Stazione, ma non solo, visto che gli investigatori sospettano anche il suo coinvolgimento nel furto del registratore di cassa, all'interno del bar pizzeria alle porte di Borgo Carso, in un momento di distrazione generale, giusto la settimana prima.
Il caso di Latina Scalo sembrava di quelli particolarmente difficili perché l'autore aveva avuto l'accortezza di lasciare l'auto a debita distanza, quindi nessuno aveva potuto leggere la sua targa, tantomeno le telecamere riprendere elementi certi, ma soprattutto all'interno del discount aveva approfittato del camuffamento per rendersi irriconoscibile. Oltretutto con la complicità della mascherina di protezione obbligatoria, che abbinata a un berretto con visiera rendeva persino inutili le registrazioni della video sorveglianza interna.

Il 34enne era entrato fingendosi un cliente, aveva fatto il giro dell'Eurospin, probabilmente per valutare attentamente la situazione prima di entrare in azione. Del resto non aveva con sé armi e doveva approfittare del momento opportuno per assicurarsi la buona riuscita del colpo: quando non c'erano troppi clienti in fila alla cassa, si è avvicinato alla commessa, l'ha spintonata avvertendola che si trattava di una rapina e aveva arraffato i soldi dal registratore di cassa, circa duecento euro, prima di uscire in fretta dal punto vendita.

L'unica leggerezza compiuta dall'uomo ha fornito alla polizia l'indizio schiacciante a suo carico: avere toccato la cassa con la mano nuda, lasciando un'impronta che ha fornito poi la conferma ai sospetti raccolti a suo carico. Se in un primo momento non sembravano esserci elementi che portavano in un direzione precisa, è stata la sinergia tra Squadra Mobile e specialisti della Scientifica a dare una svolta alle indagini.

Nel frattempo, infatti, gli investigatori della Questura avevano iniziato a lavorare sul furto della settimana prima, consumato nella frazione vicino Latina Scalo, ed è stato grazie all'ostinazione del personale della Polizia Scientifica se il caso della rapina è stato risolto tanto rapidamente: l'identikit del sospettato di Borgo Carso sembrava corrispondere con quello del rapinatore dell'Eurospin di via della Stazione, poi il confronto tra le sue impronte e la traccia repertata sulla cassa ha fornito il verdetto chiaro che mancava. Del resto l'uomo aveva già avuto guai con la giustizia, l'ultimo qualche anno fa per la rapina ai danni di una prostituta sulla Pontina, quindi il suo profilo dattiloscopico era già presente negli archivi delle forze dell'ordine.
Una volta risolto il caso, la cattura è stata altrettanto tortuosa perché l'uomo, temendo di essere ricercato, si era rifugiato da giorni in un casolare abbandonato e privo di energia elettrica, nelle campagne tra Sermoneta e Sezze dove abita. Un compito difficile, ma non impossibile per gli investigatori della Squadra Mobile, che lo hanno catturato mercoledì sera e lo hanno associato presso il carcere romano di Rebibbia in stato di fermo.