Il lungo periodo di Commissariamento della sanità del Lazio si è concluso e adesso "bisogna guardare al futuro con nuove prospettive", basandosi su un sistema di offerta sanitaria moderna e capace di cogliere le sfide del territorio, da un lato rappresentate dall'evoluzione tecnologica e dall'altro dalla necessità di cogliere i bisogni diffusi sul territorio in una logica di prossimità. D'altronde, l'utenza della provincia di Latina ormai è ben definita ed è composta da una fascia di popolazione pronta a spostarsi in poli ospedalieri e da una più anziana e fragile, che ha bisogno di frequenti accessi e non per forza di carattere ospedaliero. Parole del direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati, nella conferenza conclusa pochi minuti fa e in cui l'Azienda Sanitaria Locale ha presentato nuovi importanti progetti per il territorio.
"Il quadro di riferimento degli investimenti in provincia fa ritenere possibile il potenziamento della sanità in entrambi i fronti. Ci vorrà qualche anno, ma bisogna gettare oggi le fondamenta di questi progetti". Di che si tratta? Di due nuovi ospedali - uno a Latina e uno al Golfo - di cinque nuove Case della Salute che si aggiungono a quelle di Sezze, Aprilia e Priverno, della rimodulazione dei Pat, del potenziamento della diagnostica per immagini diffusa e di una nuova sanità di prossimità per i pazienti cronici.
La conferenza ha avuto proprio lo scopo, come dichiarato di Casati, di illustrare gli "stati di avanzamento significativi" in materia di Sanità a Latina. Il dg inizia dall'ospedale del Golfo, il cui studio di fattibilità ha ricevuto il parere favorevole della Regione Lazio. Inoltre, ieri è stata firmata la delibera con cui parte lo studio di fattibilità per il nuovo ospedale di Latina. Su questo tema Casati ricorda il progetto dell'Ance - Associazione Nazionale Costruttori Edili - "un prodotto importante il cui unico problema è legato alla quantità di risorse richieste, superiore di 80 milioni di euro a quella messa a finanziamento per l'opera". Sarà dunque necessario eseguire un ulteriore studio di fattibilità per capire come la progettualità donata dall'Ance possa essere ricondotta nella somma a disposizione dell'azienda.
"Non sarà un percorso breve, ma questo percorso ci consentirà di possedere un ospedale moderno, un hub non solo dedicato all'emergenza ma con una rinnovata area oncologica e che permetterà di portare nella Asl le funzioni universitarie, oggi ubicate presso l'Icot, aprendo la sanità locale a nuovi scenari. Tutti avranno possibilità di crescere e migliorare le eccellenze già presenti nel nostro territorio". Entrando nello specifico, il nuovo ospedale prevede attualmente una superficie di 55mila metri quadrati, su un lotto complessivo di 61mila metri quadrati. I posti letto previsti sono 524 e i due grandi filoni su cui si fonda il finanziamento sono l'efficientamento energetico per 60 milioni di euro e 240 milioni di euro per ex articolo 20. Il quadro economico totale per il nuovo ospedale di Latina, da realizzare a Borgo Piave, è di 300 milioni di euro. Il progetto dell'Ance, come citato, prevede una spesa di 380 milioni, ma non tutto è perduto: la Asl sembra intenzionata a tenere in considerazione "l'importante offerta" sempre se sarà possibile rimodularla, facendola rientrare nel tetto di spesa a disposizione.
Ma le novità non finiscono qui: "Sempre con il parere favorevole della Regione - prosegue Casati - parte un progetto rimasto sonnolento durante periodo Covid, il cui obiettivo è quello di razionalizzare la diagnostica per immagini su territorio, migliorando funzionalità delle strutture e il pieno utilizzo delle tecnologie a disposizione, aggiornando e azzerando la mobilità passiva di tanti cittadini".
L'ultimo punto, invece, riguarda le cosiddette Usca, le unità mobili oggi focalizzate solo sull'emergenza Covid, ma il cui modello vuole essere confermato anche a fine pandemia nell'ambito del progetto di gestione dei pazienti cronici. "Si tratta di un aspetto di grande rilevanza - conclude Casati - atteso che i pazienti cronici assorbono l'80% delle risorse dell'azienda sanitaria". Si prevede che le Usca saranno attive subito dopo le festività di Natale.
Per quanto riguarda il capitolo Covid, come spiegato dal direttore sanitario Giuseppe Visconti, la Asl ha preparato un protocollo di assistenza domiciliare per pazienti Covid positivi che possono avere bisogno di aiuto su diversi livelli. Il primo riguarda il contact tracing e una diagnosi sullo stato di salute dei cittadini, fase già operativa grazie ai medici di base. "Sul nostro territorio c'è qualche migliaio dei quali vogliamo conoscere tutto: la situazione sanitaria ma anche quella sociale. L'obiettivo è quello di curare a casa parte dei Covid positivi sintomatici senza che gli stessi debbano rivolgersi all'ospedale. È un progetto ambizioso ma fattibile: è la prima volta che trovo una comunità di intenti in così tante figure che, per anni, hanno pensato di lavorare in maniera non integrata. Ci faremo aiutare anche dai sindaci per l'assistenza sociale e dal terzo settore. L'ospedale dà risposte, ma da solo non può rispondere a tutti, a Latina come in tutta Italia. L'offerta ospedaliera sarà sempre limitata da letti e risorse: bisogna andare sul territorio".