Inchiesta chiusa. La Procura ha esercitato l'azione penale e ha chiesto il giudizio immediato per gli indagati che erano stati arrestati dalla Squadra Mobile nell'ambito dell'operazione Dirty Glass. Tra meno di due mesi il processo. Sono stati i pubblici ministeri Claudio De Lazzaro, Luigia Spinelli e Barabara Zuin, dopo che il Riesame ha depositato le motivazioni, a scegliere questa strada processuale nei confronti di chi era stato sottoposto ad una misura restrittiva. Il via a febbraio. Il processo inizierà dunque per chi era stato colpito dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Antonella Minunni.
L'inchiesta affonda le radici nella denuncia presentata per una falsa estorsione nel dicembre del 2017 al commissariato di polizia di Terracina e aveva portato all'imprenditore Luciano Iannotta, ex presidente di Confartigianato e ad un gruppo di persone tra cui anche alcuni investigatori infedeli. «Era pronto sempre a sistemare le cose ed era un punto di riferimento del gruppo», aveva osservato il magistrato nel provvedimento. I reati contestati a vario titolo nei confronti di alcuni indagati sono anche l'estorsione aggravata dal metodo mafioso, l'intestazione fittizia di beni, il falso e l'accesso abusivo al sistema informatico. Nel capo di imputazione gli inquirenti hanno accertato un episodio di una turbativa d'asta e il sequestro di persona in un capannone a Sonnino: una conseguenza degli accertamenti che stava conducendo Iannotta per risalire agli autori della truffa della finta tangente di 600mila euro per vincere un appalto in realtà mai esistito. Le misure restrittive eseguite lo scorso 16 settembre erano state notificate a undici persone, oltre a Iannotta anche agli investigatori infedeli, coinvolti nell'inchiesta e che sono finiti agli arresti domiciliari.
Erano considerati dagli agenti della Squadra Mobile una parte importante della rete di informatori su cui poteva contare l'ex presidente di Confartigianato. Tra loro Michele Carfora Lettieri, in servizio alla Compagnia di Terracina, il colonnello Alessandro Sessa. Il giudizio immediato riguarda anche: Luigi De Gregoris, Natan Altomare, Pasquale Pirolo, Franco Cifra, Antonio e Gennaro Festa, Pio Taiani, Le indagini erano state supportate in alcuni frangenti anche dalle dichiarazioni rilasciate dai collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo. Proprio dalla denuncia relativa ad una intimidazione e una serie di minacce presentata da De Gregoris, la polizia è riuscita anche a risalire a dei prestanome e ad una serie di società dove venivano riciclati dei soldi.
In sede di Riesame l'ordinanza era stata annullata ma soltanto per alcuni capi di imputazione ma la struttura della misura restrittiva era rimasta ben solida e integra. Nel corso dell'indagine erano state sequestrate anche alcune società per reati in materia fiscale e tributaria. Tra le altre accuse il riciclaggio, la turbativa d'asta e sequestro di persona.
Non è escluso anche che qualche imputato possa scegliere strade processuali alternative, rispetto a quella del rito ordinario ma al momento è una pura ipotesi.