Rinvio a giudizio per gli imputati accusati di omicidio colposo per la morte di Doriano Romboni, il motociclista spezzino, deceduto a 44 anni in occasione delle prove del Sic Day sulla pista de Il Sagittario a Latina. Il dramma era avvenuto il 30 novembre del 2013 e il campione di moto era morto dopo il ricovero al Santa Maria Goretti di Latina, a causa delle gravi ferite riportate nell'incidente. A distanza di sette anni dalla tragedia, ieri mattina il giudice per l'udienza preliminare Giorgia Castriota ha deciso che gli imputati dovranno essere processati. Sul banco degli imputati Sandra Temporini, amministratore delegato della società "Il Sagittario Srl" titolare del circuito. E poi Gennaro Caccavale e Adamo Leonzi, rispettivamente ispettore e del coordinatore del Comitato impianti della Federazione moto. Sono accusati come aveva sostenuto il pm Antonio Sgarrella nel capo di imputazione «di aver omesso di prendere tutte le misure necessarie relative alla gestione dell'impianto per impedire il superamento dei limiti di rischio».

Sempre secondo l'accusa gli esponenti della federazione non hanno rilevato le discrepanze tra i dati della planimetria della pista allegata alla richiesta di omologazione e non hanno prescritto protezioni in corrispondenza del tratto a rischio. I familiari di Doriano Romboni si sono costituiti parte civile: i genitori e il fratello sono assistiti dall'avvocato Sara Parizzi, la moglie e le due figlie, sono assistite dall'avvocato Caterina Caterino.
Il via con la prima udienza del processo è fissato per il prossimo 15 aprile davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Fabio Velardi. La morte di Doriano Romboni, per tutti «Rombo», aveva commosso l'Italia.