Croce Bianca, con le sue ambulanze e il proprio personale, da ieri è fuori dal servizio di soccorso sanitario sul territorio pontino. La doccia fredda è arrivata martedì sera con una comunicazione della società Heart Life Croce Amica indirizzata all'Ares 118 e con la quale si comunicava che a far data dal giorno successivo, cioè da ieri 16 dicembre, il raggruppamento di imprese di cui Croce Amica è mandataria capogruppo, sarebbe subentrato nell'esecuzione del servizio precedentemente affidato alla Croce Bianca, società anch'essa facente parte dell'associazione di imprese aggiudicataria dell'appalto per il servizio di emergenza. E a rinforzare l'annuncio, ieri mattina anche la nota lapidaria, due righe in tutto, con cui il direttore dell'unità operativa Lazio sud dell'Ares 118 prende atto della rivoluzione interna al servizio.

Una bufera interna al raggruppamento di imprese che trae origine da un episodio verificatosi un mese fa, il 17 novembre scorso, quando alcuni operatori di Croce Bianca si erano sentiti impossibilitati a fronteggiare quattro distinte richieste di intervento (tre relative a sospetti casi di covid e una per un caso positivo di covid), con la motivazione che non avevano a disposizione le previste tute anticontagio, ma soltanto dei camici idrorepellenti.

Chiamati immediatamente a fornire spiegazioni, i dipendenti di Croce Bianca avevano riferito che i presidi sanitari erano andati esauriti a causa della grande mole di lavoro sostenuta nelle 48 ore precedenti, e che comunque le richieste di intervento erano state immediatamente dirottate ad altre unità di soccorso, senza creare alcuna interruzione del servizio. Ma adesso risulta di tutta evidenza che la società mandataria capogruppo Heart Life non ha voluto prendere in considerazione quelle argomentazioni, restando ferma nella convinzione che si sia trattato di una grave inadempienza, o meglio, di una vera e propria sospensione del servizio. talmente convinta che già il 18 novembre scorso Croce Amica scriveva alla direzione dell'Ares 118 rendendosi disponibile a subentrare alla Croce Bianca e di attendere indicazioni sulle modalità da seguire per dare corso al subentro.

C'è voluto un mese, ma alla fine il subentro c'è stato, con la conseguenza che da ieri i 135 dipendenti di Croce Bianca che operavano nelle nove postazioni disseminate in provincia per coprire il servizio h24 in cinque turni quotidiani si ritrovano disorientati e momentaneamente inattivi: ieri mattina hanno visto entrare in servizio colleghi dipendenti di altre aziende con mezzi delle ditte Croce Amica e San Paolo della Croce.