Non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste. E' quello che ha deciso ieri il giudice del Tribunale di Latina Mario La Rosa nei confronti di Paola Cavicchi e Roberta Zuliani, difese dagli avvocati Zeppieri e Giudetti. per una vicenda relativa al periodo in cui Paola Cavicchi era alla dirigenza dell'Unione Sportiva Latina Calcio quando il club nerazzurro dalla Lega Pro stava andando in serie B.

Il giudice nel corso dell'udienza preliminare, ha accolto la prospettazione della difesa e ha deciso quindi che non ci sarà il processo per dei fatti avvenuti nel giugno del 2013. Come aveva sottolineato la pubblica accusa nei confronti di Paola Cavicchi: «In veste di legale rappresentante della compagine sportiva al fine di consentire ad una società l'evasione delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto, emetteva una fattura in favore di una società che riguardava un compenso per prestazioni promo pubblicitarie per la stagione sportiva 2012-2013 per un totale di 60mila euro relativa - avevano sostenuto gli investigatori - ad operazioni parzialmente inesistenti per euro 22mila di imponibile e 5200 di iva». Anche per l'altro capo di imputazione che riguardava la Zuliani, il giudice ha disposto il non luogo procedere per un fatto avvenuto nel novembre del 2014 e quindi le accuse sono cadute già prima del processo.

Tra gli elementi raccolti dagli investigatori ci sono gli accertamenti condotti dall'Agenzia delle Entrate e una informativa della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Latina che nel 2019 era stata inviata in Procura. 

Ieri mattina in aula il pubblico ministero Marco Giancristofaro ha chiesto il processo mentre le difese hanno scardinato le accuse e alla fine al termine della camera di consiglio il giudice ha letto dispositivo con il non luogo a procedere.