Le richieste sono state rispedite al mittente. Niente da fare, tutto confermato come prima. Il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario ha rigettato l'istanza presentata dai componenti del collegio difensivo di alcuni dei professionisti destinatari del provvedimento di sospensione per l'inchiesta dell'Hotel Guscio.
A margine dell'interrogatorio a cui i commercialisti, un consulente del lavoro e un avvocato erano stati sottoposti, la prima richiesta avanzata subito dopo l'audizione puntava alla revoca del provvedimento.
Una volta che è arrivato anche il parere dei pubblici ministeri Giuseppe Bontempo e Claudio De Lazzaro, titolari del fascicolo, il giudice ha rigettato la richiesta nei confronti di chi nei giorni scorsi ha presentato l'istanza: l'avvocato Luca Pietrosanti, i commercialisti Alberto Palliccia, Aldo Manenti, Luigi Buttafuoco, Simone Manenti e il consulente del lavoro Roberto Manenti. L'unico che non aveva presentato la richiesta al termine dell'interrogatorio è il commercialista Massimo Mastrogiacomo, difeso dall'avvocato Luca Giudetti che ha presentato appello e ha chiesto l'anticipata fissazione dell'udienza.
I reati ipotizzati sono: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nell'ambito di procedure fallimentari, trasferimento fraudolento di valori e reimpiego di denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita, riconducibili al fallimento della società Circe.
C'è da sottolineare che in sede di interrogatorio tutti gli indagati avevano risposto alle contestazioni del magistrato che ha firmato il provvedimento, chiarendo ogni singola posizione e contestando punto per punto tutte le accuse.
Le indagini erano nate a seguito di una denuncia presentata nel 2018 e nel giro di poco tempo avevano portato a concentrare l'attenzione investigativa sui professionisti. I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria erano riusciti a documentare una rete di interessi molto fitta con possibilità anche di reiterazioni ed è proprio in un passaggio del provvedimento che il giudice ha detto che la consorteria di professionisti «confeziona scelte procedimentali finalizzata a sottrarre il bene all'asta».
Nell'inchiesta è emerso che l'imprenditore Giovanni Amuro, ha acquistato l'Hotel Il Guscio per un milione e mezzo di euro dal gruppo di professionisti che aveva acquistato le quote della Circe dalla curatela del fallimento Quadrifoglio. Il caso infatti affonda le radici nella dichiarazione di fallimento della società Quadrifoglio del Tribunale di Latina nel dicembre di quattro anni fa, la società controlla la Circe srl, che a sua volta detiene le quote dell'Hotel finito all'asta con una stima che gli attribuiva un valore di 4 milioni di euro. Un esposto alla Procura Generale nel 2018 dà il via agli accertamenti. Nell'estate del 2019 le perquisizioni negli studi dei professionisti, pochi giorni fa i provvedimenti del gip con il divieto temporaneo di esercitare la professione. Un colpo duro.