La costa di Anzio continua ad essere a forte rischio idrogeologico. E' stata firmata nei giorni scorsi, dopo il sollecito dell'Agenzia del Demanio a causa dell'ennesimo crollo prima di Natale di un altro blocco di falesia, l'ordinanza del sindaco Candido De Angelis che ha interdetto al passaggio, per motivi di sicurezza, un lungo tratto di arenile compreso tra la riserva naturale di Tor Caldara e Capo d'Anzio.

Insieme ai tratti, interdizione anche per almeno sette stabilimenti balneari che si trovano a ridosso della costa e che dovranno ora presentare al Comune di Anzio un progetto di messa in sicurezza delle aree in concessione. Del resto la decisione segue quella presa solo pochi giorni fa, sempre dal sindaco De Angelis, con l'ordinanza relativa ai provvedimenti urgenti, sempre per la tutela della pubblica e privata incolumità, tra il civico 7 ed il civico 29 della via Ardeatina, a ridosso della costa. Il provvedimento è stato firmato a seguito della comunicazione dei Vigili del fuoco, intervenuti dopo il crollo di una grossa porzione di costone roccioso in spiaggia, dove si erano riversati anche massi, detriti e parti di terrazzamenti che affacciano sul mare. In base ad una ricognizione degli interventi effettuati, aveva scritto il sindaco De Angelis nel provvedimento, "emerge che tra le aree in condizioni di criticità sussiste quella compresa tra il civico 7 ed il civico 21, per la quale è necessaria l'interdizione". Ordinata, allo stesso tempo, ai proprietari degli stabili ricompresi nel tratto sovrastante la falesia, l'esecuzione "sotto al guida di tecnici qualificati di accurate verifiche statiche e di tutti i lavori di assicurazione, consolidamento e definitivo ripristino entro 90 giorni".

Neppure due settimane dopo, il primo cittadino è nuovamente intervenuto a tutela della pubblica incolumità, disponendo l'interdizione al passaggio sulle aree demaniali in concessione degli stabilimenti balneari Il Faraone, Piccola Casa Cottolengo, La Playa, La Torre, Lido di Nettuno, Lido Garda e T-Village. Una decisione presa dopo che l'Agenzia del Demanio ha sollecitato l'Amministrazione "a porre in essere ogni azione tesa alla tutela dell'incolumità pubblica e privata". Ora i titolari degli stabilimenti, già in ansia per i disagi in vista della prossima stagione estiva, avranno 90 giorni di tempo per presentare al Comune un progetto di messa in sicurezza.