Saranno eseguite dagli esperti della Scientifica dei carabinieri di Roma una serie di analisi di natura tecnica sullo scooter di Fabrizio Moretto, conosciuto come Pipistrello, ucciso da un colpo di pistola lo scorso 21 dicembre a Bella Farnia in via della Tartaruga e che era stato indagato a piede libero per l'omicidio di Erik D'Arienzo. Il T-Max Yamaha è lo stesso mezzo che il 50enne aveva messo in vendita pochi giorni dopo la scomparsa del 29enne, ridotto in fin di vita sulla Pontina e morto al Santa Maria Goretti dopo una settimana di coma a causa delle gravissime ferite riportate al termine di un' aggressione.
Moretto aveva sostenuto che D'Arienzo era caduto dallo scooter, proprio dal T-Max, una versione a cui gli inquirenti non hanno mai creduto alla luce delle risultanze investigative e delle operazioni peritali che hanno sconfessato la ricostruzione.
L'accertamento tecnico irripetibile da parte del Racis è previsto nei prossimi giorni per trovare eventuali elementi che possano aiutare gli inquirenti a raccogliere nuovi spunti, a partire dalle tracce di sangue. E' un ulteriore riscontro all'attività investigativa. Moretto quando era stato convocato in Procura aveva dichiarato di aver portato con sé in scooter Erik che poi sarebbe caduto dalla sella ed era rimasto ferito.
Gli accertamenti tecnici riguarderanno anche un'auto, una Ford Focus in uso ad un familiare del 50enne.
Le inchieste dei carabinieri del Nucleo Investigativo sull'omicidio di Erik D'Arienzo e su quello di Fabrizio Moretto sono parallele e sono seguite dai pubblici ministeri Martina Taglione e Andrea D'Angeli e sono coordinate dal Procuratore Giuseppe de Falco.
Nel corso dell'inchiesta gli inquirenti avevano sequestrato alcuni attrezzi da lavoro che erano appartenuti a Moretto, una circostanza suggerita da una segnalazione relativa proprio alla sera dell'aggressione a D'Arienzo, quando un testimone aveva riferito di aver visto lungo la Pontina, tra Latina e Sabaudia, in un orario compatibile con i fatti, alcune persone mentre erano a piedi lungo la strada e che impugnavano degli attrezzi simili a dei picconi. La condotta di Moretto, la cui testimonianza in merito all'aggressione di Erik è stata smentita poi dall'autopsia, ha insospettito ancora di più riguardo ad un suo coinvolgimento anche indiretto.