Li hanno sentiti parlare con i pusher. Contrattare acquisti di droga. Secondo la loro difesa, era il tentativo di fare cadere in trappola gli spacciatori, ma l'operazione non sarebbe mai stata autorizzata.

Sono finiti in manette due agenti di Polizia in servizio presso il Commissariato di Colleferro - l'autorità giudiziaria non ha ritenuto necessaria la detenzione in carcere e gli ha concesso gli arresti domiciliari - mentre un terzo risulterebbe essere indagato a piede libero, che secondo gli inquirenti avrebbero non solo avuto strani e sospetti contatti con un gruppo criminale specializzato nello smercio di hascisc e cocaina nel frusinate. Non solo. Secondo gli inquirenti, il sodalizio scoperto dai carabinieri di Anagni, avrebbe anche avuto modo di fare affari con due fratelli Bianchi, quelli accusati di aver picchiato selvaggiamente e ucciso il povero Willy Monteiro Duarte.
Una svolta nella intricata inchiesta partita a settembre proprio in Ciociaria con maxi sequestro di decine di chili di sostanze stupefacenti e arresti tra Anagni e Sgurgola, che è arrivata nelle scorse ore e che, come riporta repubblica.it, ha appunto portato alla misura cautelare di due dei tre indagati in divisa.

Un collegamento, quello tra Frosinone e Colleferro, che sembrò emergere sin dai primi giorni di indagine sull'efferato omicidio del ragazzo di origini capoverdiane. Il tenore e lo stile di vita degli arrestati (sono 4 in tutto) che risultavano essere disoccupati, aveva subito fatto sospettare il coinvolgimento in grossi traffici di droghe. E così, indagando su due sospetti di Sgurgola, scoprendo una vera e propria raffineria nel comune ciociaro, e ascoltando le tante telefonate intercettate, si stanno ricostruendo una serie di legami e contatti, che evidenziano ancora di più, come il gruppo legato ai Bianchi fosse ben addentrato negli ambienti dello spaccio.