Hanno ottenuto gli arresti domiciliari due imputati Pietro Finocchiaro 40 anni, residente a Latina e Stefano Carocci, 38 anni, anche lui del capoluogo arrestati dai carabinieri con diverse armi pronte per sparare. L'operazione era scattata alle porte del capoluogo pontino e aveva portato all'arresto anche di una donna. Ieri era in programma l'udienza preliminare che è stata rinviata al prossimo 19 febbraio per un difetto di notifica e il collegio difensivo degli avvocati punterà su riti alternativi a partire dal giudizio abbreviato che prevede la riduzione di un terzo della pena, alla luce degli elementi che sono stati raccolti in fase di indagini preliminari. Ieri a margine dell'udienza, le difese hanno chiesto per i propri assistiti una misura cautelare meno afflittiva e il giudice alla fine ha sciolto la riserva e ha accolto al richiesta. E' diversa la posizione della terza imputata che era stata rimessa in libertà subito dopo l'interrogatorio, si tratta di Fabiola Fiore. In quel caso il giudice non aveva convalidato l'arresto.

L'operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Latina aveva portato al sequestro di un vero e proprio arsenale: in due buste della spesa che erano sul lato del passeggero della Fiat 500 guidata da Carocci con accanto Finocchiaro, c'erano una pistola Glock calibro 45 con matricola abrasa e il colpo in canna e caricatore inserito con 10 cartucce e silenziatore e poi una Sauer 9x21 con matricola abrasa, un caricatore inserito con 15 cartucce, una Glock calibro 9x21 con caricatore e 10 cartucce provento di furto e infine un caricatore con 10 cartucce 9x21, un altro con 10 cartucce calibro 45, un caricatore con 15 cartucce 9x21, una canna per pistola calibro 9x21. Nel corso dell'interrogatorio di convalida Finocchiaro aveva dichiarato di aver trovato le armi in una busta alcuni giorni prima dell'arresto e che voleva disfarsene, mentre Carocci che non era a conoscenza del contenuto delle buste. Nel corso delle indagini i carabinieri avevano anche sequestrato i telefoni cellulari agli imputati ed erano emersi alcuni messaggi e una telefonata tra Finocchiaro e Carocci poco prima del fermo. Dalle indagini infatti è venuto alla luce un particolare: alcune ore prima che scattasse il fermo nella zona di via Zanetti, Finocchiaro e Carocci avevano chattato e nelle conversazioni c'è un passaggio ritenuto importante per gli inquirenti; «ma tutte e tre?» è una domanda rivolta da Finocchiaro a Carocci.

Il reato contestato dal pm Valerio De Luca è porto illegale di arma clandestina, munizioni e ricettazione e le accuse per quanto riguarda la posizione di Carocci, avevano retto anche davanti ai giudici del Riesame. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Oreste Palmieri, Adriana Anzeloni e Mauro Padula. Tra meno di un mese il processo entrerà nel vivo dal giudice Pierpaolo Bortone.