Numeri, dati, statistiche, previsioni e speranze. La guerra al Sars-Cov-2, responsabile del Covid-19, continua a tenere banco ormai da un anno (di fatto, almeno in Italia, dal 23 febbraio 2020) con gli occhi di tutti incollati soprattutto su un grafico, quello relativo alla curva epidemiologica che, nel bene o nel male, sta incidendo su ogni decisione a livello istituzionale e sanitario. Mesi di ascesa di casi positivi alternati ad altri con il Covid in apparente "ritirata" e lui, quel grafico, è sempre lì, a decidere le sorti di Stati, Regioni, Province e Comuni a suon di restrizioni e di zone più o meno a rischio per l'aumento dei contagi.

Una fase, quella che stiamo vivendo e contrassegnata dalla cosiddetta "seconda ondata" della pandemia, che ci costringe come sempre a navigare a vista, senza programmi a lungo termine o stabiliti a priori perché tanto il virus ha già dimostrato di fregarsene delle nostre contromisure, a maggior ragione se non sono accompagnate dal rispetto rigoroso delle misure ministeriali che ormai abbiamo imparato a memoria ma che in tanti, ancora oggi, non seguono alla lettera o comunque non in maniera realmente corretta: utilizzo della mascherina, distanziamento e lavaggio frequente della mani.

E allora avanti con la campagna vaccinale, anche se non certo a regime, e avanti con le calcolatrici per sommare casi positivi, decessi e guariti. In una baraonda di cifre in cui rischiano di perdersi anche gli addetti ai lavori della comunità scientifica. E anche per noi giornalisti diventa sempre più difficile trovare il bandolo della matassa in questo conflitto di dati. Come orientarsi, ad esempio a livello provinciale, davanti al quadro esposto ieri dalla Asl di Latina che ha annunciato tre decessi - due pazienti residenti a Cisterna e uno nel capoluogo pontino -, 174 nuovi positivi, 1.004 guariti nelle ultime 24 ore (compresi però di dati anche pregressi) ma anche la bellezza di 557 ulteriori contagi che sono il frutto «di un'attività di recupero dati - si legge nel report quotidiano dell'Azienda sanitaria locale - provenienti da tamponi effettuati presso laboratori privati». Un risultato, dunque, che è arrivato solo dopo l'analisi degli specialisti che hanno "processato" i tamponi e che non è passato inosservato alla luce di uno scenario generale già preoccupante anche senza questi "recuperi privati": con i 174 contagi di ieri siamo infatti arrivati a quota 4.106 positivi in 23 giorni del nuovo anno (1.043 nella settima che si chiude oggi) e a quota 348 vittime complessive.

E spostandoci oltre il confine provinciale, nella contigua area romana che ricade sotto la gestione della Asl Roma 6, le cose non sono certo più rosee: ieri 142 casi e 4 decessi.